Di Vanni Vignes
La peggiore Salernitana dell’era Paulo Sousa, torna a casa con una meritata sconfitta dalla trasferta di Empoli. Mai in partita, i granata sono apparsi mentalmente distratti e poco propensi al sacrificio, ma nonostante questo hanno avuto, al minuto 94,sui piedi di Mazzocchi il pallone del pareggio. Sarebbe stato probabilmente un premio immeritato e l’auspicio é che questa sconfitta possa servire da monito ai granata, che devono prendere consapevolezza del fatto che la Salernitana non può permettersi di giocare a ritmo ridotto. I granata non sono riusciti né col solito 3412 del primo tempo e né con il 433 proposto nella ripresa, a guadagnare campo e gestione del pallone. Alcune prestazioni individuali abbondantemente al di sotto della sufficienza poi, Sambia e Maggiore su tutti, hanno contribuito a far sì che la Salernitana vedesse interrompersi la striscia di 10 risultati utili consecutivi. Nessun processo, per carità, anche perché la squadra da due mesi era al massimo del proprio potenziale e la necessità di tirare il fiato, era assolutamente comprensibile e preventivabile. Il tecnico lusitano saprà certamente recuperare mentalmente i suoi per riproporre macchina quasi perfetta che ha incantato nelle ultime settimane e che ha ipotecato il discorso salvezza con abbondante anticipo. C’è bisogno dell’ultimo scatto è vero, ma nessuno deve pensare che questa squadra non sia in grado di farlo. Chiudere il capitolo Empoli in tutta fretta e tornare al lavoro per completare lo straordinario lavoro fatto fino ad oggi. Poi sarà tempo di festeggiare.