L’eurodeputato di Forza Italia, Isabella Adinolfi, si dice “perplessa”, dalle accuse di “incitamento all’odio” da parte di tre eurodeputate dei gruppi della Sinistra e di Renew, in seguito al dibattito in aula sulla ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. “Mi si accusa solo perche’ ho detto che ‘in un contesto multiculturale e’ importante avere una legislazione omogenea poiche’ per alcune culture, ancora oggi, la donna non ha diritti’ e ho riportato alcuni casi di cronaca, tra l’altro con vittime anche donne straniere”, spiega in una nota.
“Mi sconvolge la mancanza di empatia di questi colleghi nei confronti delle vittime. Saman aveva una vita davanti a se’ e voleva viverla da donna libera, europea, con dei diritti, potendo fare le proprie scelte. Mi sconvolge poi la mancanza di rispetto per le donne vittime di stupro, la sinistra non si ferma nemmeno davanti a fatti eclatanti come lo stupro di una poliziotta, una servitrice dello Stato, alla fine del suo turno di lavoro. Forse uno stupratore viene condannato a 3 o 4 anni di galera, ma una donna stuprata portera’ l’incubo con se’ per tutta la vita”, evidenzia.
“Cio’ che ho detto in aula e’ la realta’ che tutti noi viviamo e se la sinistra fa finta di non capire inventando accuse senza fondamento dimostra solo quanto sia ormai lontana dai cittadini. Questo attacco e’, a tutti gli effetti, un’intimidazione da parte dei colleghi della sinistra e dei liberali. La violenza e il fanatismo mostrato da questi colleghi fa solamente male all’Europa. Se diciamo alle famiglie di una persona stuprata che in primis non dobbiamo urtare la sensibilita’ dello stupratore altrimenti i colleghi della sinistra ci denunciano, cosa pensate che ci risponderebbero? Come giudicherebbero le Istituzioni europee e gli europarlamentari?”, insiste Adinolfi.