“Se eravamo a conoscenza del piano di pace del Vaticano? Sinceramente no”. Lo ammette a ‘La Stampa’ il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la visita del presidente ucraino Zelensky a Roma e l’incontro con Papa Francesco, ricordando che il pontefice “è il capo della Cristianità e si comporta di conseguenza anche dal punto di vista dei simboli. È ovvio che spinga per la pace, che faccia di tutto affinché le parti trovino un accordo”. In ogni caso una pace giusta è quella in cui “si ripristina il diritto internazionale e i russi si ritirano dal territorio ucraino”. “L’Italia – spiega – è pronta ad ascoltare qualunque proposta che possa portare alla fine del conflitto, ma la nostra posizione – che è la stessa dell’Europa e della Nato – è chiara: sosteniamo i dieci punti della proposta di pace di Zelensky. Nessuno può immaginare soluzioni non condivise con Kiev. Diversamente non staremmo parlando di pace, ma di una sconfitta ucraina”.