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23 Novembre 2024

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Adessoscrivo: l’ autore misterioso dal successo inarrestabile

Di Anna Adamo


Con i suoi libri ha raggiunto le vette più alte di tutte le classifiche dei libri di narrativa più venduti in Italia.
Adessoscrivo è lo pseudonimo di un misterioso autore di cui nessuno conosce l’ identità. Ha sempre lasciato che ha parlare fossero i suoi libri, entrati fin da subito nel cuore di tantissimi giovani che nelle sue parole dicono di ritrovarsi.
Il successo dell’ autore è iniziato su Instagram, social in cui ha iniziato a condividere i suoi pensieri. Fin da subito milioni di persone hanno iniziato a riempire i suoi post di like e commenti e hanno fatto sì che le sue parole arrivassero in libreria per la prima volta nel 2017 con “Dieci Magnitudo” edito da New Book, per poi proseguire con “Quello che so sulle donne” edito da Rizzoli e “Noi siamo eclissi”.
Nel 2021 ha pubblicato “Manuale per una vita di merda” edito da Sperling e Kupfer.
Insieme a lui, senza che ci svelasse la sua identità, abbiamo parlato della sua passione per la scrittura, dei suoi successi e del suo ultimo libro.
Chi è veramente Adessoscrivo?
Adessoscrivo non è altro che una delle mie tante personalità messa in luce dalle parole. Spesso capita che ci nascondiamo, nascondiamo chi siamo davvero, cosa pensiamo, cosa proviamo. Io non lo faccio, perché Adessoscrivo è la mia parte più intima, quella che non mostro volentieri alle persone.
Hai iniziato condividendo i tuoi pensieri su Instagram: da dove nasce l’esigenza di scrivere e condividere ciò che scrivevi? Che rapporto hai con i tuoi followers?
All’inizio sinceramente non pensavo nemmeno arrivasse tutto quello che è arrivato, io volevo solo scrivere. Poi, quando tutto è arrivato, ho capito che i social mi avrebbero fatto entrare in un mondo di cui non volevo far parte , allora ho pensato a mostrare il mio talento prima che il mio volto e ancora oggi, dal 2017, è così. Alle persone non importa della mia foto o del mio viso o del mio nome, alle persone importa cosa scrivo.
Io e i social abbiamo un rapporto di amore e odio. I social mettono in contatto il mondo, ma non ho mai sentito l’esigenza di mettere la mia vita privata dentro un social. Avevo bisogno di dare voce a quello che avevo dentro e l’ho fatto sotto forma di pensieri che poi sono diventati libri, romanzi. Ma, niente di più. La vita privata è una cosa, i social sono altro. Questo non vuol dire che con le persone che mi scrivono ogni giorno non abbia un rapporto umano, anzi, cerco sempre di essere la spalla su cui piangere e a volte anche lo schiaffo morale che ti fa reagire.
Quanto c’è di te in ogni libro che hai scritto?
In ogni libro che scrivo c’è completamente tutto di me, dalle cose che ho vissuto alle paure che ho sconfitto o che ancora sto combattendo. Quando scrivo non ho limiti e nemmeno paura di mostrarmi. Scrivere serve a salvare me stesso e per farlo ho bisogno di far uscire fuori il mio lato buio.
Cosa è cambiato nel tuo modo di scrivere da quando hai scritto il tuo primo libro fino ad ora? E perché?
È cambiato tanto. È cambiato, perché sono cambiate tante cose nella mia vita, ho fatto tante esperienze, ho stretto un legame forte con la scrittura, come se fossimo migliori amici e questa cosa mi permette di evolvermi in ogni libro crescendo sempre di più. Ad oggi posso dire di non essere più lo stesso ragazzo di “ Dieci Magnitudo” e sicuramente domani non sarò lo stesso ragazzo di Manuale d’uso per una vita di merda.”
Quali sono le principali analogie e differenze di ogni tuo libro?
L’unica cosa che lega i miei libri tra di loro è il messaggio. Scrivere per raccontare, secondo me, serve a ben poco. Scrivere per lasciare qualcosa non è da tutti, ma se ci riesci hai avuto la vittoria più grande. Io scrivo per dare un senso alla vita delle persone, per dare una via d’uscita a dei momenti che sembrano infiniti, ed ogni libro racconta fasi della vita e paure che accomunano molti di noi e magari qualcuno può anche imparare a sopravvivere in qualche modo.
“ Manuale d’ uso per una vita di merda” è il tuo ultimo libro: di cosa parla?
Manuale è un insieme di pensieri, fondamentalmente non parla di niente, ma parla di tutto. L’ho scritto durante il lockdown, quindi è difficile spiegare cosa abbiamo provato durante quei mesi. Io avevo bisogno di buttare fuori un po’ di pensieri e l’ho fatto. Tutti viviamo un po’ una vita di merda, ma magari a volte basta solo la pagina giusta dentro un libro di merda per far si che tutto sia visto da una prospettiva diversa.
Credi davvero che la nostra felicità e il nostro star bene dipendano esclusivamente da noi stessi?
Io penso che oggi affidiamo la felicità ad ogni cosa che non sia “noi stessi”. Cerchiamo una costante dentro un mondo che di costanti ormai ne ha ben poche e la felicità è la costante più difficile da trovare. Ma, a volte è così, troviamo qualcuno che ci sostiene e quando questa persona viene a mancare cadiamo senza accorgerci che gli unici a cui dobbiamo aggrapparci siamo esattamente noi. È un pensiero difficile al giorno d’oggi, lo comprendo, è tutto un via vai di persone che non sanno legarsi, che non sanno più dove andare e noi invece vorremmo solo rimanere fermi, ad essere felici, qualsiasi cosa voglia dire.
Qual è il messaggio che vuoi lanciare attraverso i tuoi libri?
Io voglio dire ai ragazzi che il mondo non è soltanto insoddisfazione, paure e attacchi di panico. C’è altro oltre tutto questo, la vita è davvero vita quando ci liberiamo delle catene che noi stessi ci mettiamo, i nostri limiti ce li imponiamo noi, le nostre paure sono soltanto ostacoli. Dipende da noi decidere se superarli oppure no.
Come immagini il tuo futuro?
In questo momento non ne ho idea, forse scriverò ancora, forse mi fermerò e cercherò di trovare me stesso in altro. La vita è una ricerca continua di guerra e pace secondo me, ed io farò quello che mi viene meglio: combattere le mie guerre per trovare la mia pace.
Se ti chiedessero di scegliere tra l’ amore e la carriera, cosa sceglieresti? E perché?
Sceglierei sempre la carriera, l’amore non deve mai limitare i sogni di qualcuno, ma accompagnarli. Se l’amore mi chiedesse di scegliere, risponderei sicuramente che non saprei scegliere se amare o fare quello che amo, ma so che posso fare quello che amo amando chi mi fa da spalla ogni giorno, non chi mi chiede di scegliere.

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