‘C’è sempre un puro più puro che ti epura’ diceva Pietro Nenni. Ed è sempre cosi.
Uno degli uomini che trent’anni fa sconvolsero la politica italiana col pool di mani pulite, Piercamillo Davigo è stato condannato, in primo grado, ad un anno e tre mesi di carcere per aver infranto una regola fondamentale per un magistrato: la rivelazione di segreto d’ufficio.
Erano i ‘moralisti’…
Davigo e’ lo stesso che aveva ‘calpestato’, sulla presunzione di innocenza, la Costituzione. “Una cosa sono i sospetti, un’altra cosa sono gli indizi. Allora, torno a ripetere: l’errore italiano è stato quello di dire sempre: aspettiamo le sentenze” aveva detto in uno studio televisivo.
Stefania Craxi una volta disse a Di Pietro “Lei non ha le qualità politiche, morali, e tanto meno grammaticali per parlare di Bettino Craxi”.
Con gli anni, la storia arriva sempre ad un punto ed è più forte della cronaca volgare, sui libri sarà chiara quella stagione.
La stagione degli statisti e della politica assassinata, al netto degli errori, da chi non aveva titolo per ergersi a ‘giudice’.