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23 Novembre 2024

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L’Abi: “L’inflazione è la più brutta delle malattie”

“Temo che un certo rallentamento dell’attività economica sia inevitabile quando si combatte duramente l’inflazione, che è la più brutta delle malattie”. Lo dice a la Repubblica Antonio Patuelli, presidente dell’Abi. Rispetto alle critiche alla Bce “non entro nel merito delle polemiche politiche. Certo, si potevano modulare i rialzi in modo più graduale” osserva. Ora per le banche “il sentiero si fa più stretto – spiega -. Le banche stanno alzando i tassi sui depositi. Intanto crescono i costi della raccolta, spinti al rialzo dalla concorrenza compresa quella dello Stato”. Così come “sono saliti i tassi delle obbligazioni, dei certificati di deposito e delle mille altre forme di investimento che hanno invaso il mercato”. Per Patuelli non ci dovrebbe essere periodo di recessione conclamata, “ma sicuramente, come già sta avvenendo, rallenteranno alcuni settori. Bisogna considerare che i tassi aumentano in tutta Europa”. Intanto per l’inflazione, “il rientro sta avvenendo con lentezza. Comunque, i rialzi dei tassi non sono l’unica strada”. Fra le altre, “un più efficace controllo sui conti pubblici. L’anno prossimo il servizio del debito si può avvicinare ai 100 miliardi – sottolinea – una somma spropositata che aumenta il rischio di attacchi speculativi contro l’Italia”. Per quanto riguarda il Mes “è diventato una questione talmente politica che non voglio entrarci. Aspetto che se ne discuta finalmente in termini oggettivi e giuridici”.

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