“Bene fa il Teatro di San Carlo a ricordare nel sito internet i nomi dei Maestri che hanno diretto la sua orchestra. I grandi del Novecento ci sono tutti. Ma oggi ricorre l’anniversario della morte, 34 anni fa, di quello che Paolo Isotta considerava “uno dei più grandi, se non proprio il più grande come molti non illegittimamente affermano”. Herbert von Karajan fu il primo a intuire settant’anni fa, con spirito del tempo che ancora stupisce, quale sconvolgimento avrebbe costituito nel mondo paludato della musica classica la potenza dei nuovi mezzi di registrazione sonora”. E’ quanto dichiara l’onorevole Amedeo Laboccetta, già deputato di Napoli e presidente dell’Associazione Culturale “Polo Sud”
“Un’intuizione – ha aggiunto – che Karajan accettò come una sfida. E una sfida che vinse, a giudicare dalla sua permanenza nel mercato discografico pur affaticatissimo di questi anni. Pensare dunque a questa grandezza, che ha illuminato anche Napoli e il San Carlo, e paragonarla alle vicende di certa direzione d’orchestra che oggi è in cronaca, o alla ridicola trimurti Lissner-Tzempetonidis-Spedaliere che ha ridotto la gloria del San Carlo a una barzelletta, rende la nomina della nuova soprintendenza e direzione artistica da parte del governo Meloni, del ministro Sangiuliano, del sindaco Manfredi e del presidente De Luca sempre più urgenti e attente al talento, alla storia, all’autorevolezza culturale, al disinteresse materiale e ideologico, e alla fermezza nelle decisioni da prendere”.