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23 Novembre 2024

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Salvatore Esposito al Giffoner: vi racconto il mio Christian, tra delitti ed esoterismo

“Giffoni è la patria dei giovani e ci torno sempre con grande piacere”. Salvatore Esposito, conosciuto dal grande pubblico come il celebre Gennaro Savastano di Gomorra – La serie, ha incontrato i giffoner di IMPACT! per parlare del suo nuovo libro, “Lo sciamano”, edito da Sperling & Kupfer, del suo lavoro di attore, di nuovi progetti, ma anche di esoterismo, misteri, musica e della sua Napoli.

“Lo sciamano – ha raccontato – nasce come soggetto per una serie televisiva. È la
storia di Christian Costa, un profiler esperto di delitti rituali, alle prese con un serial killer che lo porterà a scontrarsi con il suo passato”. L’idea è nata a Chicago, mentre Esposito era sul set della serie televisiva Fargo: “Mi capita spesso di scrivere quando viaggio. E mentre trascorrevo le mie giornate al sessantaseiesimo piano di un grattacielo, mi sono venute fuori di getto le prime 150 pagine. Troppe per un soggetto, l’ideale per un libro”.

Ma l’idea della serie tv è dietro l’angolo, come lascia intendere l’autore, pronto a interpretare il ruolo del protagonista: “Me lo sono figurato vestito con un lungo cappotto nero, anfibi, jeans stretti, t-shirt, un misto di hard rock ed elettronica che ha molto a che vedere con il rito sciamanico in cui sarà coinvolto quando arriverà sul luogo del delitto”. Il nome, Christian, è lo stesso di suo fratello di dodici anni, che lo ha ascoltato nella sala Blu della Multimedia Valley: “Ho voluto costruire un supereroe senza superpoteri, un uomo di un’enorme intelligenza che ha dei flashback legati al suo passato.

È diventato il più esperto dei profiler perché aveva un motivo ben preciso che si scoprirà in corso d’opera”. Come tutti i viaggi a ritroso nel proprio passato, non sarà facile né indolore, “ma ho sempre creduto che le cose più brutte alla fine sono quelle che ci rendono più forti”, ha sottolineato Esposito, che si prepara a dire addio a Gennaro Savastano. “A novembre uscirà Gomorra 5.
Qualche mese fa ho pubblicato un video in cui davo l’addio al mio personaggio – ha spiegato ai giffoner – Confesso che mi dispiace dover abbandonare un personaggio complesso e complicato da gestire che mi ha fatto crescere tantissimo. Ogni volta che dovevo raccontare le sue evoluzioni cambiava qualcosa in me, sia come uomo che come attore. Da lui ho imparato a non giudicare, anche se è una persona che commette atti orribili. Allo stesso tempo è una vittima del contesto sociale in cui è nato, delle scelte fatte dai suoi genitori. Più volte mi sono chiesto cosa sarebbe
accaduto se fosse cresciuto in un altro ambiente”. Esposito è attualmente impegnato nelle riprese di Rosanero, un film tratto dall’omonimo libro di Maria Tronca edito da Baldini & Castoldi, che lo vede nel ruolo di protagonista al fianco di una bambina di dieci anni, oltre che di co-sceneggiatore insieme a Andrea Porporati. “È un progetto che mi piace molto – ha raccontato – ed è fondamentale tornare a fare cinema e a vederlo in sala. Il vero dramma di questo Paese è aver dimenticato che la risorsa più importante è la cultura. Ne parlo spesso anche con il mio amico Pierfrancesco Favino. L’Italia dovrebbe decidersi ad inserire a scuola l’ora di cinema”.

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