Il deputato di FI e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, fuori dal coro, commentando il caso De Angelis, sottolinea le differenze ideologiche tra il suo partito e l’alleato di governo, Fratelli d’Italia. “Basta rileggere la cronaca di questi mesi – spiega in un’intervista alla Repubblica -: dalle altissime cariche istituzionali ai semplici militanti di FdI, ci sono state uscite che gli stessi protagonisti hanno definito sbagliate e che io chiamo improvvide, legate a fatti della storia, o della storia giudiziaria, che hanno marcato l’Italia negli ultimi 60 anni”. Per l’azzurro si tratta di “rigurgiti che, nel caso di De Angelis, sono esasperati da vicende personali o familiari, ma che da parte di altri sono frutto di un’elaborazione che fa a pugni con l’anima del Paese”. Il carattere di Forza Italia è “antifascista” ed “è sempre stato lontano dal revisionismo”, precisa il vicepresidente della Camera. “In questo c’è la distanza evidente fra Forza Italia e gli altri partiti”. Ma “non è un problema” avere come alleato Fratelli d’Italia, assicura. Anche in Europa “dobbiamo marcare le differenze” dai Conservatori, prosegue il deputato. “Noi abbiamo nel dna il popolarismo e non il populismo”. “Se il vento di centrodestra che è calato in Spagna dovesse scemare anche in Polonia – aggiunge -, la prospettiva europea cambia decisamente”.