“Perché la merceria all’angolo del mio palazzo deve pagare l’Imu e invece questi miliardari vivono esentasse e pretendono pure che ogni loro schiribizzo si realizzi?”. Se lo chiede al Corriere della Sera il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Fi), commentando l’annunciata sfida che dovrebbe svolgersi in Italia tra Elon Musk e Mark Zuckerberg. “Si facessero prima un giretto all’Agenzia delle Entrate, pagassero l’enormità di tasse che devono per i loro giganteschi guadagni sul web e poi prometto che faremo loro visitare i monumenti che vogliono. Ma secondo me è tutta una finta” commenta. Sull’incontro di Mma “sono pieno di dubbi: davvero vogliono fare a cazzotti? Ma ce l’hanno il fisico? Dovranno prima sottoporsi a visite mediche, a degli accertamenti. Comunque – spiega – ho parlato col ministro Sangiuliano e mi ha assicurato che del Colosseo non se ne parla. Se proprio devono fare un match, andassero al Palazzo dello Sport dell’Eur, anche quello è un quartiere storico della Capitale. O allo stadio Olimpico. Che follia! Ai grandi imprenditori di un tempo, certe idee non venivano mica in mente, penso a Agnelli e Pirelli, voi ce li vedete?”. Altro “che beneficenza! Se pagassero regolarmente le tasse, con i soldi che ci debbono ci rifaremmo tutta la sanità. Eppoi lo sappiamo come funziona il web. Se in rete si monta la panna, poi ci saranno miliardi di visualizzazioni. E quello che fingono di regalarti in beneficenza con la lotta gladiatoria, questi signori poi se lo rimettono in tasca con gli interessi”. E’ arrivato il momento “di una regolamentazione fiscale. Lo so che rischio molto a dire queste cose” perché “in un secondo Musk e Zuckerberg potrebbero farmi sparire, cancellarmi dalla Rete. Oggi se non sei sui social – conclude – è come fossi morto”.