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18 Ottobre 2024

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Vannacci ora si sente personaggio: “Molti sono con me”

“Non diro’ nulla sul contenuto della comunicazione con Salvini, ma mi ha fatto piacere sicuramente. Come fa piacere ogni volta che qualcuno mostra interesse per un servitore dello Stato e per come puo’ sentirsi”. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si e’ schierato con il generale Roberto Vannacci, al centro delle polemiche per il libro anti-gay ‘Il mondo al contrario’.

Vannacci conferma di non ritrattare una sola parola del libro. E dice al “Corriere della Sera”: “Non sono un mostro, ne’ un orco”. Ma nessun passo indietro: “Neanche uno. Fintanto che non offendo e non ledo la dignita’ di qualcuno ho diritto ad esprimere la mia opinione. Se dico che una persona non mi piace non e’ un’offesa, cosa ben diversa dal dire che quel qualcuno e’ uno st…. Rivendico il diritto di criticare, purche’ rimanga nel perimetro delle cose non perseguibili per legge. Per questo credo che la legge Zan sull’omotransfobia avrebbe aperto una strada ai limiti dei delitti d’opinione”. Non si aspettava questo clamore: “No, e’ una cosa inaspettata, ma conferma che non sono ne’ un gretto, ne’ un ignorante, ne’ un mostro, ne’ un orco, perche’, guarda caso, le mie idee intercettano quelle di una grande moltitudine di persone. Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le mie argomentazioni evidentemente trovano una certa rispondenza”. 

Per chi ha un incarico in un’istituzione pubblica sarebbe forse opportuno astenersi, è una delle considerazioni: “Nella mia vita sono abituato a occupare tutto lo spazio consentito dalle normative. E non ho leso la dignita’ delle Forze annate”. C’e’ tuttavia una procedura disciplinare del ministero della Difesa: “Un’inchiesta sommaria non e’ un’azione disciplinare: e’ un’indagine per episodi di rilevante gravita’, le cui considerazioni finali, eventualmente, potranno o non potranno portare all’avvio di un provvedimento disciplinare”. Lo Stato maggiore dell’esercito, con l’ammiraglio Cavo Dragone, ha preso le distanze: “Lo Stato maggiore arriva secondo, io ho preso le distanze per primo, quando nella nota d’autore del libro ho spiegato che le mie erano opinioni personali e che non rappresentavano il punto di vista delle Forze armate. Per questo considero le parole dello Stato maggiore pleonastiche e ridondanti”. 

Vannacci ha ricordato la propria obbedienza gerarchica al ministro della Difesa: “Confermo al 100 per cento”. La vicenda pero’ rischia di essere un pesante intoppo per la sua carriera: “Bisognera’ vedere come finira’, ma io sono diventato generale di divisione grazie a quello che ho fatto quotidianamente, eppure non avevo mai pensato, ne’ cercato di fare carriera. Quando ero giovane non credevo di poter arrivare oltre il grado di tenente colonnello”. La querelle ha moltiplicato le vendite del libro gli chiedono: “Non sono ne’ scrittore, ne’ faccio marketing, non ho scritto il libro per fare soldi e per diventare ricco,, ma solo per esprimere quello che penso”. Il generale ha detto no a Forza Nuova che l’ha proposto per le elezioni suppletive a Monza: “Io faccio il soldato, ma ringrazio chiunque mi fa delle offerte perche’ significa che ha fiducia in me” ha concluso Vannacci.

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