“La sacrosanta e costituzionalmente tutelata libertà di espressione non può diventare, a maggior ragione per un rappresentante delle istituzioni, libertà di insulto, libertà di odio, libertà di discriminazione, libertà di stabilire ciò che è maggioranza e ciò che non lo è” una delle sintesi più efficaci sul caso Vannacci, precedente ad ogni polemica, è targata Tullio Ferrante.
Il sottosegretario di Stato ai trasporti, quota Forza Italia, ha chiarito tutti gli aspetti della vicenda, una ricostruzione chiara che non lascia spazio ad equivoci e che, ora dopo ora, è sempre più attuale.
“Siamo – ha scritto su un post social che ha avuto grande successo – un Paese libero e democratico dove il rispetto verso chiunque non può essere sacrificato sull’altare della pubblicità di un discutibile prodotto editoriale”.
L’esponente di Governo ha poi fatto sponda agli uomini ed alla donna in divisa.
“Rinnovo la mia solidarietà – ha scritto – alle Forze Armate per il discredito subito da un simile personaggio che da una meritoria Folgore e’ passato ad un mediocre Folclore”.
Non è solo un post, è la traiettoria della destra moderna.
