“È un terreno miniato” così il politologo Gianfranco Pasquino ha risposto ad una domanda di Fabio Martini, alla Festa dell’Avanti di Bologna, su Nenni e Craxi e le Riforme.
“Io – ha detto – avevo altri riferimenti fra i socialisti, Riccardo Lombardi, Giolitti, per certi versi Amato. I socialisti, in verità, e Craxi non hanno mai creduto fino in fondo alle Riforme. L’idea che queste potessero minare la stabilità di governo impedì ogni azione. Craxi aveva l’idea del modello francese ma non accelerò”.
Il professore ha ricordato il ruolo e le attività di Gino Giugni, i grandi modelli istituzionali europei ed ancora la figura di Giorgio Napolitano.
Nel suo intervento, apprezzato dalla platea e di grande qualità non sono mancate le frecciatine.
“Se mi dovessero chiedere quale è la cultura politica di Elly Schlein e Bonaccini risponderei ‘non lo so’ e credetemi è un eufemismo. Sarebbe peggio su Salvini…”
Nella parte finale dell’intervento ha consegnato ‘un modello cultura’ alla sinistra, “una volta mi chiesero: una sinistra moderna a cose dovrebbe ispirarsi. Credo in tre cose in particolare: la laicità, l’europiesmo, il riformismo. Il riformismo deve avere un obiettivo su tutti: ampliare le opportunità delle persone”.