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15 Novembre 2024

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Il Pd ed il garantismo dimenticato. Parla Cozzolino

“Quando è esploso il Qatargate non avrei mai immaginato il quadro che si presentava e soprattutto le borse di denaro, colpivano la coscienza”. Tre giorni dopo, i media riferiscono del suo coinvolgimento e il Pd, dice il giornalista, lo sospende “comunicandomelo via stampa e senza che avessi ricevuto un avviso di garanzia. Mi attendevo più rispetto per un parlamentare che ha sempre svolto la sua attività con disciplina ed onore. È stato disumano, indecente”. Così al Corriere della Sera il deputato Ue Andrea Cozzolino. Dopo tre mesi il Parlamento rimuove la sua immunità e lui viene arrestato: “Era proprio necessario? Soprattutto dopo che avevo comunicato alla magistratura, più volte, la disponibilità ad essere interrogato – sottolinea – e chiesto io stesso alla commissione Juri di revocare l’immunità parlamentare? Ho fatto 4 mesi di domiciliari inutili, senza che arrivasse un solo nuovo elemento dalle indagini”. Panzeri si pente per un solo anno di domiciliari e libertà per moglie e figlia: “Un accordo raggiunto in una situazione per lui drammatica” osserva. Per il Qatargate “sembrava dovesse crollare il Parlamento europeo – ricorda – … e poi? Tutto si è ridotto a poche persone”, che “non avrebbero avuto la benché minima possibilità di influenzare le attività parlamentari”. Panzeri accusa Cozzolino di aver preso soldi: “se fosse vero – spiega – dovrebbe saper dire anche dove, come, quando e perché. È una volgare falsità per rendere credibile il suo racconto. La mia storia finanziaria è trasparente”. Il deputato Ue nega di aver partecipato nel 2019 ad un incontro in Qatar e di aver ricevuto soldi per servizi a Rabat da Abderrahim Atmoun, ambasciatore marocchino a Varsavia: “Mai avuto un euro da Atmoun – ribadisce – Con lui c’è stato un rapporto di collaborazione politica e di amicizia”.

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