G.A.
Parlare di porno per cambiarlo, per sintonizzarsi con i ragazzi e senza tabù. Senza buttare la testa sotto la sabbia ed affrontando la realtà. Parlarne per governare il fenomeno e per evitare degenerazioni.
Gli ultimi fatti di cronaca, con l’aumento delle violenze sessuali, soprattutto con giovani al centro degli episodi, ha reso più attuale una battaglia de ‘Il Pezzo Imperinente’. È il tempo di cambiare nell’approccio al porno. Senza ipocrisie e lontani dai luoghi comuni. Sia chiaro, non perché ci siano correlazioni fra le violenze, la cronaca ed il porno ma per arginare ‘pericolosi’ effetti emulativi.
Con Priscilla Salerno l’Impertinente ha lanciato la sfida per cambiare questo mondo, troppa violenza, troppe volte la donna usata. Da queste colonne abbiamo lanciato il guanto di sfida a produttori e attori: stop alla scene più cruente.
Da qui abbiamo, poi, lanciato l’idea di parlare, superando l’illusione dei limiti, del tema anche nelle scuole. Proibire serve a nulla. La questione va affrontata.
In queste ore alcuni fatti ci inducono a pensare che non basta una ‘rivoluzione culturale’ per cambiare.
Serve un’azione di controllo più specifica ed attenta su quello che è in rete.
Le nostre colonne, luogo di libertà, non possono essere tacciate di oscurantismo ed allora il nostro appello, è l’auspicio, andrebbe ascoltato. Alcuni siti vanno monitorati, in alcuni casi bloccati. Troppi sono al limite nel racconto della violenza, troppi al limite con i più giovani, oltre il buongusto, troppo vicini al macabro, troppi equivoci con i minori.
È il caso ad esempio di esperienza come quelle di i…sexy b… (non per esteso per impedire pubblicità).
Si controlli. Si valutino stop ed interventi delle autorità competenti.
Sarebbe utile…