“Che il conflitto in Medio Oriente si allarghi anche al Libano, e che la guerra tra Israele ed Hezbollah sia imminente, è possibile. Il rischio c’è, lavoriamo perché non accada. Nelle prossime ore sarò in Tunisia per parlare anche di questo: il Paese è stato per tanti anni la sede dell’Olp, seguono con attenzione la questione palestinese. Cerchiamo di convincere anche loro ad avere un ruolo di pacificatori”. È quanto dice, in un’intervista al QN, il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani. “Cosa intendo per de-escalation? Fare in modo che il conflitto non si allarghi ad altri Paesi – spiega – e si limiti al massimo anche rimanga tra israeliani e palestinesi, diminuendo di intensità. Ciò implica che da parte di Hezbollah non si lancino più razzi su Israele, e da parte di Hamas non si alzi il livello di scontro”, aggiunge. Per Tajani, “l’Italia può svolgere un ruolo importante”. Sul fatto che l’invasione di Gaza sia una risposta proporzionata “bisogna chiedere a Netanyahu – osserva Tajani – Noi diciamo ad Israele che bisogna rispettare il diritto internazionale ed evitare che la popolazione civile sia coinvolta, perché i palestinesi non sono Hamas”. Sul rischio di attentati in Italia, il vicepremier sottolinea: “Non ci sono segnalazioni particolari. Non bisogna drammatizzare, ma non bisogna neanche abbassare la guardia. Per questo abbiamo deciso di sospendere Schengen alla frontiera con la Slovenia”