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23 Novembre 2024

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Maresca plani sulla politica e segua la lezione di Berlusconi 

Cartello Maresca candidato sindaco di Napoli e’ ad un bivio. O cambia la campagna elettorale, consegnando una nuova narrazione, o rischia di vedere lo svantaggio, oggi lieve e recuperabile, aumentare.

Il Pm Anticamorra non è riuscito a dare una identità alla sua coalizione. Ha insistito, esagerando, sul profilo civico ma nelle stesse giornate si è infilato nel dibattito con i partiti. Si è fatto coinvolgere, in parte lo ha voluto, in una inutile discussione sull’utilizzo dei simboli, arrivando ad un compromesso al ribasso. Ha partecipato, dopo un po’ di scivoloni sui partiti, poi a due importanti iniziative con i principali leader del centrodestra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Perché allora insistere con il civismo? Perché consegnare alla opinione pubblica tante contraddizioni? Perché farlo se erano in programma appuntamenti con i leader?

Questo inizio non lo ha aiutato. E non lo aiuta, oggi, insistere sul suo profilo professionale. Che e’ un autorevole magistrato e’ dato noto e, di fatto, già metabolizzato dai napoletani. Non serve per questo concentrare la campagna elettore sulla legalità. E’ la precondizione di ogni avventura non un programma. Il tema non genera consensi, non scuote gli animi. Non serve poi, per motivi strumentali ed in parte professionali, strizzare l’occhio al giustizialismo, rincorrere i luoghi comuni sulle liste pulite. Il popolo del centrodestra si riconosce in alcune battaglie e valori condivisi. Il suo principale leader di questi trenta anni, Silvio Berlusconi, ha formato una comunità che e’ allergica a certi toni, che si è abituata al garantismo. Una comunità che non è abituata alla logica dell’attacco frontale all’avversario. Silvio Berlusconi, vittima di odio ed attacchi violenti, giudiziari e strumentali, non ha mai risposto attaccando le persone. Ha agitato lo spettro del comunismo, perché esso era metodo e mentalità di certa sinistra, fondamenta del giustizialismo, ma non è mai sceso nello scontro diretto contro l’avversario, mai l’insulto. Ha costruito i successi elettorali sui sogni, ha immaginato grandi suggestioni. Sintonizzarsi con queste tecniche e’, per Maresca e per chi ambisce a ruoli di leadership, primo passaggio da effettuare. Strada da percorrere.

E’ il tempo allora per il magistrato di lavorare ad una svolta sui temi. Dovrà, nei prossimi giorni, passare dalla discussione sul ‘chi c’è’ al ‘cosa vogliamo fare’ per Napoli. E dovrà, lui per primo, convincersi che non è un sofismo, e’una scelta di campo. 

Planare sulla politica, quella che costruisce prospettive concerete e progetti, quella che garantisce soluzioni ai problemi, sarà scelta vincente. 

Parlare al cuore del centrodestra, per poi appassionare tutta la città, dovrà essere l’obiettivo. Ma si deve cambiare. 

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