Di Vanni Vignes
Conquista un punto importantissimo la Salernitana in casa del Sassuolo, nonostante una partita dai due volti che, alla fine, probabilmente i granata avrebbero meritato di perdere. Primo tempo di livello altissimo con il 433 di Inzaghi che ha messo in grossa difficoltà i padroni di casa. Superba la prestazione di Bohinen ed ottimo l’atteggiamento e l’applicazione messe in campo dai granata, con Coulibaly unico interprete sotto tono, ancora una volta. Il doppio vantaggio dei granata arriva al termine di azioni manovrate in cui finalmente paura timori, l’improvvisazione viste fino ad un paio di partite fa, sembravano solo un triste ricordo. Insomma tutto bene, scelte del tecnico, distanze, voglia, spirito di sacrificio ed i primi lampi di qualità in questa stagione. Anche dopo il gol del 2 a 1 la Salernitana ha avuto la forza ed il coraggio di andarsi a costruire una clamorosa occasione per il 3 a 1 che avrebbe probabilmente chiuso la contesa. Nell’intervallo la metamorfosi. Inzaghi sbaglia probabilmente tutto ciò che poteva sbagliare con il peccato capitale di inserire in campo un calciatore ancora chiaramente inadeguato come Simy. Con lui e l’ombra di Coulibaly gli ospiti consegnano la partita al Sassuolo e solo una serie infinita di miracoli di Ochoa regalano un punto immeritato alla Salernitana. Nella ripresa non c’è stata partita, la Salernitana non ha giocato a calcio, ma ha solo provato a difendersi con tutte le proprie forze. La sostituzione di Bohinen poi, che comunque era calato fisicamente, è sembrato un segnale di resa, di preparazione all’assedio e così è stato fino all’ultimo secondo. Alla fine peró il pareggio è importantissimo, per la classifica ma soprattutto per il morale di una squadra che ha bisogno di acquisire fiducia nei propri pochi mezzi a disposizione. C’è da lavorare, da soffrire, è chiaro, ma la Salernitana non è ancora morta.