di Valeria Torri
Il giorno dopo il bagno di folla a Piazza del Popolo si ha la netta sensazione che la Segretaria del PD abbia ripreso il timone del Nazareno puntando la rotta dritta sulle elezioni europee e regionali della prossima primavera.
«Giorgia Meloni non vuole governare ma comandare» le parole di Elly Schlein, in piazza a Roma per la manifestazione del Pd, in merito alla riforma costituzionale. Non tarda ad arrivare la risposta della premier Meloni con un post su “X”: «Cara Elly, noi vogliamo semplicemente che siano i cittadini ad avere più potere, dando così maggior forza e stabilità all’Italia. Cioè quello che dovrebbe sostenere ogni sincero “democratico”».
Il Pd mobilita “i suoi” e dà prova di esistere, e di non essere più solo un partito fantasma. La piazza c’era ed era gremita nonostante non fosse chiamata a manifestare da cinque anni. Schlein mobilita, peraltro, tenendo insieme anche i Cinque Stelle, con cui tenta di aprire il dialogo sui temi in comune.
Un campanello d’allarme per la Premier, il primo che decreta lo start al cronometro per la corsa alle elezioni che avverranno tra sette mesi.
Nel frattempo è ricomparso sulla scena pubblica Beppe Grillo. Domenica scorsa, ospite da “Che tempo che fa”, la trasmissione condotta da Fabio Fazio, il garante dei Cinque Stelle si è riproposto in veste di provocatore: «Ho fallito, ho peggiorato il Paese» e rivolgendosi al pubblico «ditemi voi chi sono perché io non lo so più, sono confuso, non sono in grado di gestire il partito, questo lo faceva Casaleggio che aveva la visione».
Insomma, si assiste a movimenti di assestamento dei partiti, promosso anche dall’atmosfera di contrasto alle politiche di Governo all’indomani della vessata manovra finanziaria, e nel tentativo di raccogliere i malumori dell’elettorato costituendovi attorno un’alternativa credibile.
Ciò che rende difficile la navigazione della capitana del PD è il rapporto altalenante con Giuseppe Conte col quale punta a trovare un’intesa sul “no” al “premierato” secondo il “modello Giorgia Meloni”.
Il leader pentastellato alterna abbracci, nel dietro le quinte del palco in Piazza del Popolo, a risposte alle interviste de “Il Fatto Quotidiano” quali «io sono per il campo giusto e non per il campo largo». Per poi aggiungere «siamo qui per confermare il dialogo già avviato con il PD e siamo qui anche per confermare il nostro dissenso contro le politiche di questo Governo».
Presente alla manifestazione di Roma, il Deputato PD Nicola Zingaretti secondo cui «la Schlein sta cercando di costruire alleanze sociali e politiche e che si sia ripresa una stagione unitaria è importante».
Laura Boldrini, Deputata PD anche lei in piazza, parla della guerra arabo-israeliana e dice che Israele non sta rispettando le regole che riguardano il principio di distinzione tra obiettivi militari e obiettivi civili, quindi, per lei la formula per la risoluzione del conflitto sta nel promuovere il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la conferenza internazionale per la pace.
Sembra, insomma, che la Schlein abbia dato un segno concreto che l’alternativa c’è, anche se attraversata da posizioni complesse e spesso contrastanti. Ora, però, bisogna vedere se, come si diceva un tempo, saprà fare “sintesi”.