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17 Novembre 2024

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Schillaci: “Pronti ad intervenire sugli stipendi e pensioni dei medici”

“C’è la volontà di risolvere le criticità della norma sulle pensioni perché credo che sarebbe impensabile che in un momento come questo gli operatori lascino il Servizio sanitario. Potrebbe essere il tassello finale di un disastro che vogliamo evitare”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci lo ha detto ieri all’Healthcare Summit a Roma e poi al ‘Sole 24 ore’, dove dice di voler provare a inserire già in Manovra anche un altro segnale, questa volta in busta paga: “Abbiamo chiesto un impegno per valorizzare l’indennità di specificità che riguarda non solo i medici, ma tutti gli operatori. Un intervento da fare insieme a quello sulle pensioni”, dice il ministro. “Anche qui nulla è deciso ma l’idea potrebbe essere quella di provare a detassare questa voce. Il punto di partenza per me è valorizzare gli operatori e rendere più attrattivo il Ssn”.
“Però – aggiunge Schillaci – voglio ribadire che non è meramente un problema economico. Come ha ricordato in questi giorni la Corte dei conti le risorse messe dal Governo per la sanità sono più alte del solito, ma saranno insufficienti se a queste non seguirà una riforma strutturale del Ssn”. A che punto siamo, chiedono, Quanto alla ‘nuova’ sanità territoriale prevista dal Pnrr, “secondo i monitoraggi stiamo rispettando tutte le scadenze – dice il ministro – La parte delle infrastrutture ha avuto un aumento dei costi per l’aumento dei prezzi delle costruzioni e così i fondi stanziati possono coprire un 20% in meno, ma non vuol dire che non le realizzeremo. Ci sono infatti altre fonti di finanziamento, penso ai fondi ex articolo 20 dell’edilizia sanitaria, su cui stiamo facendo un approfondimento con Mef e Regioni anche per rendere più snello l’iter per usarli. Si tratta di 10 miliardi non spesi e spero che le Regioni non se ne accorgano solo oggi e che collaborino per destinare la quota che manca per realizzare le case di comunità”. I medici di famiglia, continua Schillaci, “rappresentano un punto cardine del sistema e qualunque riforma si voglia fare non si può prescindere da loro. C’è un confronto trasparente: sono certo che ci sarà la loro disponibilità e un contributo fattivo per dare un sostegno ai team multidisciplinari che opereranno nelle strutture della sanità territoriale”. Infine, le liste d’attesa: “Abbiamo messo dei fondi per incentivare la scelta autonoma dei sanitari che vogliono lavorare di più per ridurle. Una misura che è stata molto criticata ma poi vedo che la Toscana, che è di un colore diverso dal Governo, ha approvato un bonus di 500 euro per convincere i medici a fare 10 visite in più. Allora forse la decisione che abbiamo preso non è così sbagliata. Poi bisogna razionalizzare il sistema unificando in unico Cup regionale, tutta l’offerta che deriva dal sistema pubblico e dal privato accreditato”

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