“Il populismo penale è proprio questo: dare la risposta più immediata a uno o più fatti di cronaca. Se si dice: ci sono donne che si fanno mettere incinte perché non vogliono scontare la pena, una parte consistente delle persone saranno d’accordo a incarcerarle. Senza tener conto delle conseguenze sulla vita futura del bambino”. Lo afferma il deputato Pd ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a Repubblica sui nuovi ddl sicurezza approvati giovedì. “In Consiglio dei ministri coprono i fallimenti visibili con fallimenti differiti, perché si vedrà l’inefficacia di queste norme sproporzionate e in alcuni casi anticostituzionali ma intanto è difficile per l’opinione pubblica accorgersene”, spiega Orlando, sottolineando che “i dati del Viminale dicono che negli ultimi venti anni c’è stato un calo quasi costante di tutti i reati”. L’esponente dem si chiede anche “conoscendo il ministero della Giustizia, se quelle norme siano state davvero scritte in via Arenula”.
“Nordio – sottolinea -sosteneva l’opposto di quel che fa il governo: una visione organica e meno reati e carcere. La domanda è chi sia il vero ministro della giustizia. Perché si continuano a creare reati e produrre norme contraddittorie, rendendo il sistema penale irragionevole, ai limiti dell’incostituzionalità. Si fa populismo penale”.