Oggi il bimbo di Bettelemme che venne per salvare il Mondo nascerebbe a Gaza. In questa parte di Mondo dove, dal 7 ottobre, sono morti ‘circa’ 8000 bambini.
Ed il circa, sia chiaro, è umiliante per chi scrive perché dietro ogni storia ci sarà un dramma, una tragedia. E perché quel ‘circa’ fotografa l’indifferenza e la freddezza del Mondo intero.
Oggi Gesù nascerebbe li, fra i rumori delle bombe ed il suono allarmante delle sirene. Nascerebbe li dove si spara sugli ospedali e dove, come ha raccontato la scorsa settimana Papa Francesco, si spara sulla famiglia e sui piccoli che vanno in Chiesa.
Lì dove manca acqua e cibo ad un milione di bambini, li dove si fa fuoco sugli Ospedali come racconta l’Unicef, dove 9 fanciulli su dieci hanno traumi psicologici da guerra come ha denunciato Save The Children.
Sono bimbi che non giocano, che non colorano più, che si svegliano nella notte per fuggire, perché hanno fame, perché hanno perso un fratellino.
Gesù nascerebbe li…
Perché nei nostri cuori è ormai inutile. Troppo freddi sulle tragedie, troppo ‘comprensivi’ con i protagonisti veri che sono in ogni parte del Mondo.
Oggi nascerebbe lì o forse è nato stanotte e non lo sentiamo. Forse è in un bimbo che piange…