di Valeria Torri
La Professoressa Elsa Maria Fornero, economista e già Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità del Governo Monti, intervistata al programma In Onda sul La 7, dopo aver espresso un giudizio impietoso sull’audizione del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al centro del dibattito politico dopo il via libera in Ue al nuovo Patto di Stabilità e la mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia, avanza, come soluzione al debito italiano, la proposta della tassazione dei patrimoni e delle successioni.
Questa manovra finanziaria, spiega Fornero, non ha l’obiettivo di cui più di ogni altra cosa necessita l’Italia, ovvero quello della crescita. Il nostro Paese ha un debito troppo alto per continuare a finanziare con nuovo debito le spese correnti. È questo il punto di dolenza sul quale si fondano le lamentele dei politici al riguardo al nuovo Patto di Stabilità. Quello che non si è fatto quest’anno sulla riduzione del Debito lo si dovrà fare negli anni a venire. Quindi, quell’austerità che, diluita nel tempo, non avrebbe fatto male al Paese, probabilmente, arrivando tutta d’un colpo, si presenterà sotto forma di crisi finanziaria.
La Professoressa Fornero esprime condivisione rispetto all’intento del Ministro Giorgetti di portare a casa entrambi i risultati, quello relativo all’approvazione del Patto di Stabilità e quello della sottoscrizione del Mes essendo, i due risultati, fortemente legati tra di loro. Il Patto di Stabilità, difatti, costringe l’Italia a fare un piano di rientro dal debito pubblico che, se disatteso, avrebbe ricevuto maggiore flessibilità nella firma del Mes.
Fornero qualifica tuttavia disarmante il Ministro Giorgetti che, incapace di usare quel minimo di furbizia che spesso è dei politici, si è visto clamorosamente smentito a causa dell’accordo tra Francia e Germania che hanno sostanzialmente agito escludendo l’Italia. Atteggiamento che ha indispettito Meloni, in particolare, alla cui decisione è attribuibile la mancata ratifica del Mes. L’impressione – chiosa la Professoressa – è che la maggioranza in Parlamento, con l’esclusione di Forza Italia, sia assertiva rispetto alle decisioni di Meloni.
«Agli italiani bisognerebbe dire che siamo un Paese che ha molti debiti, che nella spesa pubblica ha dei ritardi importanti soprattutto negli ambiti del sociale, della scuola e della sanità. Non altrettanto si può dire delle pensioni, per le quali si è speso tanto in virtù delle miracolistiche “quote 100” che avrebbero dovuto aumentare l’occupazione e che non hanno prodotto alcun effetto positivo, come si è visto», ammonisce. «Noi abbiamo una spesa che non è indirizzata sulla crescita, quando è quello di cui abbiamo bisogno. Dove dobbiamo prendere i soldi: sempre e soltanto dal debito pubblico? L’idea di un Governo che debba sempre e soltanto promettere, finanziando solo il debito, senza parlare mai del fatto che questo debito potrà rappresentare un grosso rischio, e costringere a brusche frenate, significa falsificare la realtà. C’è stata, anche in Italia, una divaricazione nella distribuzione dei redditi tra una percentuale molto bassa di cittadini che si è arricchita e una percentuale ampia che si è ulteriormente impoverita; ecco, io penso che si debba introdurre una tassa sui patrimoni e sulle successioni» la sua proposta alternativa.
Per orientare la spesa pubblica su ciò su cui siamo indietro – dice Fornero – vanno ridotti gli sprechi e adottate misure che, sino ad oggi, sono state inapplicabili. Solo spogliando della loro sacralità alcune risorse finanziarie delle quali il nostro Paese ora necessita, potremmo ragionare seriamente del modo in cui evitare periodi di forte austerità, peraltro in un momento storico nel quale due guerre incombono entrando prepotentemente nelle economie dei paesi.
di Valeria Torri