“Io candidato con la Lega? Con Matteo Salvini? Ci sto pensando”. Così il generale Roberto Vannacci, al Messaggero, parla (dimenticandosi di indossare la divisa) dell’ipotesi di un suo posto in lista alle elezioni europee.
“Ho solo un cruccio – dice – Passare da un settore in cui sono un professionista affermato, l’esercito e il mondo militare, a un settore come la politica, in cui sono un dilettante”. “Io ho grande esperienza nella carriera militare. Sono e resto un soldato. Di politica invece non mi sono mai occupato, e dunque mi prendo del tempo e ringrazio chi mi ha offerto un’alternativa. Qualcuno ha detto che tra i polpastrelli del generale – parla di sè – vibra un secondo capitolo del ‘Mondo al contrario’. Ebbene potrebbe essere, tra qualche tempo. Ma non dico altro, lei sa che nella mia professione la sorpresa gioca un ruolo decisivo…”. Sul possibile passaggio dai lettori agli elettori commenta: “Speriamo di no. Un lettore legge un libro per piacere. Un elettore dà il suo voto a qualcuno in cui crede, in cui davvero si rivede: è diverso”. Sugli aiuti all’Ucraina “sono un militare, seguo le indicazioni del governo e in questa veste non mi sono mai permesso di metterle in discussione”. Su Acca Larentia evita invece di parlare: “Non mi esprimo su queste questioni”. L’Europa, dice poi, è “un’entità dalla quale non si può trascendere. Ma deve essere configurata in base ai nostri interessi nazionali. Un’Europa vicina. Bruxelles una città grigia? Ma no, anche Bruxelles è una città piena di cose interessanti. E non credo che la vita di chi fa quella professione sia così monotona”