“Le immagini di Ilaria Salis in catene in un’aula di tribunale in Ungheria sono state un colpo al cuore. Sbaglia chi usa due pesi e due misure, chi strumentalizza una vicenda di diritti civili per qualche voto. Non si può essere garantisti a corrente alternata”. Lo dice al Corriere della Sera, Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati. Certi distinguo sulla vicenda nel centrodestra, “non mi sono piaciuti. Non servono”, spiega Lupi, aggiungendo di riferirsi alle parole di Salvini: “Penso che una situazione inaccettabile come quella mostrata dalle immagini dell’udienza in Ungheria non si possa strumentalizzare a fini politici. Ci siamo già dimenticati di Enzo Carra in manette ai tempi di Mani pulite? La presunzione di innocenza è fondamentale, sempre. Evocare eventuali condotte precedenti o discutere l’opportunità che questa donna insegni, magari pensando di lucrare qualche voto, è un errore. Vale per tutti, ovviamente. Ma vale tanto più per noi che del garantismo facciamo la nostra bandiera”. Poi “nel caso di Salis, i diritti e la dignità della persona non possono mai essere calpestati. È una vicenda che dovrebbe vederci tutti uniti andare nella stessa direzione”. Per quanto riguarda l’azione sul tema di Giorgia Meloni, “che con Orban ci sia un’amicizia è un valore aggiunto in questo caso” osserva. Lupi è fiducioso “che l’interlocuzione avviata dalla premier potrà portare risultati. Suggerisco alla sinistra di non strumentalizzare il rapporto di Meloni con Orban mentre ci si occupa di un’italiana detenuta in Ungheria. L’Italia è l’Italia. Dobbiamo essere tutti dalla stessa parte”. Il leader di Noi moderati confida “che l’iniziativa diplomatica la riporti presto in Italia, dove naturalmente si celebrerà il processo. È ovvio che l’istanza deve essere avanzata dai difensori della imputata stessa”.