“In Emilia Romagna facciamo quello che il Parlamento non ha il coraggio di fare”. Stefano Bonaccini è chiaro. Per il governatore emiliano-romagnolo, presidente del Pd, non si scherza con la sofferenza delle persone, e la sentenza della Consulta sul fine vita va attuata. “È dovuta intervenire la Corte costituzionale per riconoscere che un malato con una sofferenza insopportabile, senza alcuna speranza, attaccato a macchine per il mantenimento in vita, abbia il diritto di congedarsi dalla propria esistenza nel pieno rispetto della propria dignità e volontà”, dice in un’intervista a Repubblica. “Le persone si rivolgono ai Tribunali, alle istituzioni per avere una risposta. Il Parlamento si è fatto scavalcare dalla Consulta. In attesa della legge nazionale, noi abbiamo preso l’iniziativa, forti di quanto previsto dalla Corte che ha dettato criteri rigidi”, aggiunge Bonaccini. “In questi anni”, sottolinea il governatore, “ho ascoltato tante storie di persone e famiglie nel dolore di una malattia irreversibile e senza nessuna norma certa. Tanti si sentono abbandonati dallo Stato. Perciò, ma lo dico con umiltà, l’Emilia Romagna si mette al servizio della libera volontà delle persone”.