Ecco due esperti perché sui social ci si imbatte in riflessioni di qualità
“Il prof. Bruno Cacopardo DIrettore Unità Operativa Malattie Infettive P.O. GARIBALDI NESIMA, professore Malattie Infettive Università’ Di Catania, Membro Del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Di Malattie Infettive e Tropicali scrive..” così la Professoressa Annamaria Colao, Società italiana di Endocrinologia, sui social, anticipa la riflessione del professore.
Ne esce, dunque, una considerazione con il ‘doppio marchio di autorevolezza’.
“Poche ore fa è stato pubblicato questo lavoro assolutamente decisivo, concentrato a valutare il subset dei soggetti che si infettano con la variante Delta: lo studio confronta gli esiti clinici e virologici tra vaccinati e non vaccinati. Quello che emerge con drammatica evidenza è che, oltre alla ben nota protezione clinica (nessuno dei vaccinati muore e nessuno va in ospedale), nei vaccinati il tempo di declino della carica virale (pur partendo dalla stessa concentrazione virale dei non vaccinati) risulta, alla fine, circa 5 volte più rapido. La fase di eliminazione virale nasofaringea nel gruppo dei vaccinati è tanto breve da apparire quasi impercettibile. Ergo…i vaccinati albergano il virus variante per molto meno tempo e a cariche virali molto più basse. Chiunque si intenda , anche da amatore, di virologia, comprenderà che i vaccinati hanno una probabilità esponenzialmente più bassa dei non vaccinati sia di contagiare che di elaborare una mutazione. Si chiude qui (almeno per me) definitivamente, la questione vaccinale: di fronte alle evidenze incontrovertibili il silenzio è d’oro. Da oggi in poi ogni discussione sulla contagiosità e sulla patogenicità dei vaccinati (percorribile finchè si vuole in un regime libertario e in un paese in cui davanti ad un boccale di birra si può sostenere qualsiasi tesi) avrà la stessa valenza anticopernicana della ipotesi che sia il Sole a girare attorno alla Terra.
È una cosa che ho voluto postare, anche se solitamente non lo faccio per non innescare discussioni. Il buon senso dovrebbe prevalere sempre e se si cerca di convincere gli altri, non è perché c’è qualche motivazione astrusa e segreta, ma per il bene di tutti.