L’Esercito dell’Indonesia ha posto fine all’esame di verginità per reclutare le donne. L’Aeronautica e la Marina militare ora impegnate nella stessa direzione per porre fine alla pratica invasiva dei “test di verginità'” cui vengono sottoposte le reclute di sesso femminile.
I test di verginita’ erano oggetto di critiche da anni, ma le Forze armate indonesiane difendevano tale pratica come necessaria alla “selezione dei migliori candidati”.
Per fortuna, il mese scorso il Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Andika Perkasa, ha annunciato una svolta storica, affermando che “gli esami medici dei candidati al reclutamento femminili devono essere uguali a quelli dei candidati maschi”.
La novità e’ stata accolta positivamente dalla comunità internazionale ed in particoalre da chi si batte da anni. La ong Human Rights Watch nel 2014 aveva fatto luce e denunciato per prima la pratica diffusa dei test invasivi sulle reclute di sesso femminile delle Forze armate indonesiane, e i conseguenti traumi subiti da queste ultime.
L’esame consisteva nella verifica dell’integrità’ dell’imene, una pratica cui l’Organizzazione mondiale della sanita’ non attribuisce alcun merito scientifico