“È un’idea pubblicitaria, puro marketing elettorale. Saranno andati da un esperto della comunicazione e magari sarà pure efficace. D’altronde anche Elly Schlein voleva mettere il suo nome nel simbolo: siamo in epoca di pura demagogia e populismo”. Lo spiega, in un’intervista al Fatto quotidiano, filosofo Massimo Cacciari sulla idea della premier di Giorgia Meloni di candidarsi alle Europee chiedendo ai cittadini di scrivere solo il suo nome sulla scheda.
“Abbiate pietà di me e degli elettori”,commenta Cacciari.
“È una mossa in pieno stile berlusconiano. Non a caso c’era un solo precedente di un premier che si è candidato alle elezioni europee: l’ex leader di Forza Italia” aggiunge. E a livello di differenze con l’intenzione di Elly Schlein di mettere il suo nome nel simbolo del Pd non ce n’è “nessuna, se non che la povera Schlein si è dovuta rimangiare la scelta perché era ridicola, mentre Meloni ha ancora un suo carisma forte nell’elettorato”. Per il filosofo “quella di farsi votare per poi non andare al Parlamento Europeo è una presa in giro degli elettori. C’è solo un calcolo politico dietro”. In questo senso la candidatura “serve a dare una spinta in più nell’elettorato di destra e di destra-destra galvanizzando gli elettori. Questo perché Meloni non ha mezzo nome spendibile oltre a lei stessa all’interno del suo partito. Vuole solo coprirsi a destra in una elezione molto polarizzata”.