Il socialista Impertinente
“Pippo Baudo dell’area nord di Napoli” la battuta di De Luca su Don Patriciello che sta scatenando, in queste ore, l’indignazione del centrodestra e dei soliti circoli di intellettuali.
La solita tattica, partire da una battuta, strumentalizzarla per alimentare la narrazione della vittima.
All’Impertinente Don Patriciello ha fatto mai simpatia. La sua sovraesposizione mediatica è sempre stata più forte della sostanza.
Su Terra dei Fuochi, nasce li la popolarità, ha dato voce alle preoccupazioni ma ha esasperato le preoccupazioni ed in alcuni casi fatto danni ai produttori, agli agricoltori.
Negli anni, come tanti uomini di Chiesa, ha detto no alla Camorra. Ha lavorato mediaticamente per far diventare la normalità un fatto eccezionale.
Una scelta, legittima. Non eroica perché più eroici sono quelli che ogni giorno, lontano dai riflettori, si espongono.
Ora ha scelto di diventare testimonial di una campagna politica. Altra scelta legittima ma quando si scende in questo campo non si può pensare di vestire i panni del simbolo super partes. Si diventa di una parte e l’altra ha il diritto, con una battuta o argomentando, di esprimere una idea, di rappresentare una critica.
Funziona così in democrazia. Nessuno scandalo. Si convivano quelli che alimentano il caso, si convinca il parroco che ha scelto di diventare costituzionalista.
Nessuna democrazia matura si inventa simboli che non si possono toccare.