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Il primo pareggio dell’Italia a EURO 2024 vale la quinta qualificazione di fila alla fase a eliminazione diretta della massima competizione continentale. Se nel 2008 e nel 2012, con la formula a 16 nazionali, dai gironi si accedeva direttamente ai quarti, con l’allargamento a 24 partecipanti sono stati introdotti gli ottavi di finale. L’ultima eliminazione degli Azzurri nella fase a gironi risale quindi al 2004, con Trapattoni in panchina e il pareggio tra Svezia e Danimarca a estromettere l’Italia. Quello di Lipsia è stato il pareggio numero 19 nelle fasi finali degli Europei, che fa dell’Italia la squadra con il maggior numero di segni «X» nella storia: completano il quadro delle 48 sfide anche 22 vittorie (ultima quella contro l’Albania a Dortmund) e 7 sconfitte, ultima delle quali quella a Gelsenkirchen contro la Spagna. Con quello di Zaccagni, i gol sono diventati 55; quello di Modric, invece, è il 34° incassato.
ZACCAGNI E DONNARUMMA L’esterno della Lazio ha scelto il giorno più importante per segnare il suo primo gol con la maglia della Nazionale, alla presenza numero 7. Quella arrivata al 97’19’’ a Lipsia è stata la rete più tardiva della storia della Nazionale azzurra agli Europei, contando soltanto i tempi regolamentari. Zaccagni è il 14° marcatore del ciclo Spalletti (21 gol totali in 13 partite, con 7 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte). Per Gigio Donnarumma, escluse le serie dei rigori, è stato invece il secondo penalty parato entro i 120 minuti (meglio solo Buffon con 5): il primo e fino a ieri sera unico era stato quello del venezuelano Rondon, nell’amichevole americana del marzo scorso. Prima di quello di Modric, l’ultimo penalty parato nei tempi regolamentari o supplementari da un portiere azzurro in un grande torneo internazionale era stato Gianluigi Buffon – attuale capodelegazione della Nazionale – contro la Romania, il 13 giugno 2008, sempre in una fase finale dell’Europeo.
Il pareggio di Lipsia, per l’importanza del risultato, equivale a una vittoria. Prosegue, in ogni caso, il tabù Croazia per l’Italia, che ha battuto l’avversario di ieri soltanto una volta nella sua storia, il 5 aprile 1942, 4-0 in amichevole. Nelle successive nove sfide, tre successi croati e sei pareggi, gli ultimi quattro dei quali (cinque totali) per 1-1. Secondo gol all’Italia per Luka Modric, che aveva già segnato agli Azzurri in un’amichevole dell’agosto 2006 a Livorno. Il fuoriclasse croato, 38 anni e 289 giorni, battendo Donnarumma pochi istanti dopo aver fallito un calcio di rigore ha realizzato il gol più anziano nella storia delle fasi finali degli Europei, superando l’austriaco Ivica Vastic (Austria-Polonia 1-1, EURO 2008, 38 anni e 257 giorni).