Avanti sulla Giustizia. Sono otto gli articolidel disegno di legge, ora approvato,che porta il nome del Guardasigilli Carlo Nordi. Una significativa riforma del codice penale, del codice di procedura penale e dell’ordinamento giudiziario. Non si risolvono tutti i problemi della Giustizia ma l’inizio è ottimo. I garantisti ci sono, i soliti noti, certi magistrati, sinistra giustizialista e sindacati, rosicano. Peggio per loro.
La novità più importante è quella sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Viene abolita la norma del codice penale (art.323) che punisce il pubblico ufficiale che violando consapevolmente leggi, regolamenti o l’obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. Nel 2020 questo articolo era stato già modificato specificando che il reato non si poteva configurare in presenza di margini di discrezionalità amministrativa nell’adozione di un provvedimento. Ora questa disposizione viene cancellata del tutto.
Altro significativo intervento sul traffico di influenze. Andava cancellato perché idiozia. Si limita. Si restringe, infatti, l’ambito di applicazione. La mediazione, che è caratteristica della politica, viene ritenuta illecita se finalizzata a far compiere un reato ad un pubblico ufficiale. Si elimina però l’ipotesi della ‘millanteria’ e restano alcune condotte previste.
Sulle intercettazioni un altro passo in avanti. Non dovranno essere riportate le conversazioni e i dati relativi a soggetti non coinvolti dalle indagini, se non considerati rilevanti per il procedimento. E nella richiesta di misura cautelare del Pm, e nell’ordinanza del giudice, non dovranno essere indicati i dati personali dei soggetti diversi dalle parti.
Nell’avviso di garanzia, altra novità, dovrà essere contenuta una descrizione solo sommaria del fatto su cui si indaga. La consegna dell’atto dovrà avvenire in modo di garantire la riservatezza del destinatario.
Sulle misure cautelari il passaggio più coraggioso, bisognerà continuare. Ci sono più garanzie sull’indagato che avrà la possibilità di una difesa preventiva prima di eventuali misure.
Soprattutto è prevista l’introduzione di un organo collegiale, formato da 3 giudici, per l’adozione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Si è attualmente nelle balie di un solo uomo.
La collegialità è prevista solo in fase di indagini ed è estesa anche alle pronunce di aggravamento della misura cautelare e all’applicazione provvisoria delle misure di sicurezza.
Ci sono, poi, alcuni limiti all’appello dopo l’assoluzione.