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19 Settembre 2024

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Mattarella ricorda Dalla Chiesa nell’anniversario

“Il coinvolgimento della scuola, degli altri ambiti educativi, dei mezzi di comunicazione, e’ essenziale affinche’ sempre piu’ si affermi una cultura diffusa della legalita’, che rigetti ogni forma di compromesso con la mentalita’ mafiosa, rafforzando democrazia, sviluppo, coesione sociale. Con questi sentimenti, rivolgo un commosso pensiero alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, esprimendo i sentimenti di solidarieta’ e di vicinanza della Repubblica”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando che “quarantadue anni fa l’aggressione mafiosa interrompeva tragicamente il percorso umano e professionale di Carlo Alberto Dalla Chiesa“. “Con lui – spiega- perdevano la vita la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo per le ferite mortali riportate. Quel barbaro agguato contro un esemplare servitore della Repubblica rappresento’ una delle pagine piu’ funeste dell’attacco della criminalita’ organizzata alla convivenza civile. Il vile attentato non riusci’, tuttavia, ad attenuare l’impegno per quei valori di legalita’ e giustizia propri alla nostra democrazia, per la cui affermazione, nei diversi ruoli ricoperti nell’Arma dei Carabinieri e da ultimo come Prefetto di Palermo, il Generale Dalla Chiesaaveva combattuto”. “A distanza di anni, la memoria di quanti, come lui, si sono opposti al terrorismo e alla prepotenza mafiosa, continua a interpellare coloro che rivestono pubbliche responsabilita’, la societa’ civile, le giovani generazioni, ciascun cittadino. La sua figura, il suo lascito ideale – sottolinea ancora il Capo dello Stato – vivono oggi nell’operato di chi si impegna in prima persona contro la mafia e il terrorismo e indica all’intera comunita’ nazionale la via del coraggio e della responsabilita’”. “Ogni giorno, nei diversi contesti, donne e uomini della Magistratura, delle Forze dell’ordine, della Pubblica amministrazione, del mondo dell’impresa e del lavoro, contribuiscono, con il loro apporto, a tenere alta la guardia, a contrastare e denunciare prevaricazione e violenza, a riconoscere e sventare modalita’ nuove e insidiose di infiltrazione criminale”, conclude Mattarella. 

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