“Di Carlos Tavares non ci si puo’ fidare. Serve un piano strategico sull’automotive e per questo chiedo alla premier Meloni di lavorare assieme all’opposizione”. Lo dice Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato da QN. La richiesta di nuovi sussidi avanzata dall’ad di Stellantis per stimolare la domanda di auto elettriche “e’ da rispedire al mittente. Questo perche’ abbiamo gia’ dato 1,5 miliardi di incentivi e 703 milioni per la cassa integrazione. Tavares ha promesso di produrre un milione di veicoli elettrici, ma ne realizzera’ solo la meta’”. Quanto alla crisi di Stellantis “ci sono due strade per uscirne”.
“La prima – dice Calenda – e’ varare un pacchetto di misure non solo per Stellantis, ma per tutto il settore. Questo pacchetto, che abbiamo scritto con le forze di opposizione e su cui invito Meloni a confrontarsi, dovrebbe includere uno sconto sul costo dell’energia, che oggi impatta pesantemente sulla produzione, facilitazioni per gli imprenditori che investono e un’estensione della cassa integrazione fino a dicembre”. In parallelo “vanno riviste le norme sull’uscita dall’endotermico”. In un’intervista al quotidiano “La Verita’” Calenda annuncia poi che “adesso chiedero’, anzi chiederemo tutti insieme, che Elkann venga in audizione perche’ i 6,3 miliardi di garanzie le ha prese Elkann, non Tavares”.