VENERDÌ 31 GENNAIO 2025 08.33.18
“Se ogni esposto diventasse un avviso di garanzia le istituzioni sarebbero intasate. Lo Voi poteva aprire un fascicolo a carico di ignoti e poi fare accertamenti. O si ritiene che l’avvocato Li Gotti, visti i suoi rapporti con i servizi e altre realtà, ha informazioni straordinarie, oppure non si può avvisare mezzo governo”. Lo dice al QN Fabrizio Cicchitto, ex senatore del Psi e capogruppo di Forza Italia alla Camera, in riferimento dell’esposto nei confronti di Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano per il caso Almasri. “Questo atto dovuto è arrivato mentre c’era uno scontro con la magistratura perché una parte di essa non condivide lo sdoppiamento delle carriere” dice Cicchitto secondo cui “il tema della giustizia oggi è vissuto in modo diverso dal centrodestra rispetto a quando c’era Silvio Berlusconi”. “Di diverso vedo che rispetto alla fase di Berlusconi il Cavaliere rimase spesso in minoranza e isolato negli scontri con la magistratura, perché la Lega e An non lo seguirono – spiega -. Oggi questo non c’è. Invece oggi c’è una unità totale del governo e della maggioranza”. Meloni ha sbagliato a non mettere il segreto di Stato sulla vicenda secondo Cicchitto. “Secondo me sì. La Libia non è uno Stato normale, ma destabilizzato dopo la follia di fare fuori Gheddafi e di sostituirlo in un posto dove contano solo due realtà militari: i turchi e i russi – prosegue -. Purtroppo l’Italia non ha una presenza militare in Libia. Ma abbiamo una fortissima presenza dell’Eni, ci sono molti italiani che vivono e lavorano lì e ci sono i barconi che partono per arrivare da noi”. “Questo signore è uscito dalla Libia, è stato in giro per l’Europa per quindici giorni e solo quando è arrivato in Italia è arrivato l’ordine di arrestarlo da parte della Cpi – conclude -. Parliamoci chiaro: è una fortuna che il governo l’abbia riacchiappato e rimandato lì”.