Il Socialista Impertinente
Francesco Emilio Borelli non si sopporta più. All’Impertinente mai è stato simpatico. La categoria dei moralisti è indigesta, quella dei fustigatori dei costumi inorridisce. Le buone battaglie, poche in verità, che pure ha avviato sono ormai insabbiate dalla voglia di protagonismo, è vittima del suo personaggio.
La ricerca delle telecamere a Roccaraso, questo ultimo fine settimana, racconta la decadenza di un personaggio.
Avrò fatto cose buone? Qualcuna si. Ma è insopportabile. In verità, è idea dell’Impertinente, poco educativo. Per lui non esite redenzione, consegna patenti, è offensivo con le donne, intollerante con i giovani, intransigente con chi ha avuto problemi. Per lui essere farabutti è condizione di nascita, se sei nato da una famiglia che ha avuto problemi sei condannato a prescindere, hai un marchio di infamia mai superabile. Per lui la critica, capiterà anche per questo pezzo, è oltraggio non è libertà.
Per lui anche le piccole cose diventano ‘vilipendio’, anche le abitudini, quelle più banali, diventano colpe gravi. Che palle.
Borelli è, per come l’impertinente vede le cose, l’espressione della peggiore politica. Quella populista, quella dei like e dei follower, non è analisi. E’urla non è ragionamento. Non è tollerante, non cerca il dialogo ma lo scontro, non costruisce soluzioni ma contrapposizioni, non comprende il disagio, non approfondisce, divide il mondo in buoni e cattivi. Semplificazioni superficiali ed idiote.
Girà con la scorta, uomini dello Stato che sembrano a servizio dei suoi capricci e funzionali alle sue dirette, gli fanno scudo e danno forza. Sembra, il suo, e qualcuno dovrebbe farlo riflettere, un suo improprio dello status.
All’Impertinente, che è tollerante, che è libertario, che pensa che comprensione ed analisi siano il primo atto per costruire civiltà non piace per nulla. Per l’Impertinente non è anatema ma l’avvio di una riflessione….