Di Donato D’Aiuto
Tommaso Cerno, giornalista ed ex senatore del Pd (ma come biografia è molto riduttiva), sulle colonne de “Il Tempo”, spiega molto bene la questione morale “a targhe alterne” di certa sinistra.
Per intenderci, quella sinistra che mentre chiede le dimissioni della Ministro Santanchè, difende l’europarlamentare Salis sulla quale ancora pende un processo in Ungheria. Su quest’ultima cosa si è fatto un gran casino confondendo il processo e i fatti contestati alla Salis (per i quali l’europarlamentare si è sempre dichiarata innocente ma per i quali è stata ed è legittimamente sotto processo) con lo stato detentivo nel quale si trovava in Ungheria.
Succede, quindi, a sinistra ciò che è già successo, anni fa, a destra, quando Salvini citofonava ad un giovane pusher ma cadde poi in un mutismo profondo quando l’indagato di turno fu quel Morisi che era alle spalle della sua propaganda politica.
Una doppia morale, una per gli amici e una per i nemici, che impedisce la prolificazione dell’unica cosa sensata: la serietà.
Viviamo in un Paese in cui l’opinione pubblica processa e condanna prima della Magistratura. E spesso queste condanne sono più dolorose e più difficili da scontare di quelle dei Tribunali.
Ad AVS oggi chiederei la stessa serietà che chiesi all’epoca ai leghisti. Lo chiesi invano allora. Sarà lo stesso oggi.
Ma poi la ruota girerà di nuovo e accusatori ed accusati si scambieranno le magliette, in un vorticoso turbinio che confonde le loro idee facendoli apparire sempre più grotteschi e imbarazzanti.
