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Napoli
22 Febbraio 2025

Chi siamo

Con questi Cinque Stelle si è smontato il modello Napoli

L’uscita di Roberto Fico, di “dismettere l’impianto di Acerra’, racconta il ritorno alle origini del Movimento Cinque Stelle.

Il no all’inceneritore, la logica (che in Campania ha fatto danni con la pala) dei rifiuti zero, e’ la negazione del buongoverno, e’ il trionfo del populismo e del furore ideologico sul pragmatismo, sul riformismo che indirizza i processi.

Bene hanno fatto gli esponenti del centrodestra, Martusciello in testa, a far emergere l’illogicità della posizione, bene ha fatto il sindaco Manfredi a sottolineare l’importanza dell’impiantistica per il ciclo dei rifiuti. 

La posizione del primo cittadino di Napoli ha un significato importante: è la prima tappa che smonta la narrazione del modello Napoli. E’ una mina sotto il campo largo. 

L’alleanza con i Cinque Stelle, che è fallita a Palazzo Chigi perché prima i pentastellati hanno governato con la Lega e poi con la sinistra, e’ piena di insidie anche a livello amministrativo. Non c’è, negli Enti Locali, qualche esperienza che possa andare oltre il semplice ‘governo comune’. È ordinaria amministrazione, dove capita, che non diventa modello, e’ il tirare a campare che ha la pretesa di essere metodo.

Sarà così anche in Campania. 

Inseguire i Cinque Stelle per dire ‘siamo di più’ non è proposta di governo.

Non può esserla quando Fico parla di impiantistica zero, di acqua bene comune.
Non può esserlo quando i Cinque Stelle immaginano strumenti che possano ripetere, in Campania, il modello fallimentare del sostegno al reddito a scapito delle politiche attive del lavoro. 

Il campo largo, con questi rottami ideologici, con queste posizioni conservatrici e populiste, sarà ‘campo santo’ per il centrosinistra. 

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