L’Europa ha perso autorevolezza in Medio Oriente e nel connesso internazionale perché troppo spesso hanno rinunciato alla politica preferendo il piccolo cabotaggio alle grandi scelte. Il tirare a campare in danno delle scelte coraggiose.
Luigi Di Maio continuerà a servire, ai massimi livelli, l’Unione europea come Rappresentante speciale dei 27 per i rapporti col Golfo. La designazione degli Stati Membri, su proposta dell’Alto Rappresentante, di aggiungere alle deleghe già assegnate a anche quelle su Israele e Palestina è quasi ufficiale.
Si può digerire la conferma, Di Maio ha interpetrato il ruolo senza lasciare un segno e senza creare un problema, ma allargare le deleghe è mortificante.
Il conflitto fra Israele e Palestina passa da Di Maio a Craxi ed allora non c’è più da stupirsi. Eppure l’Unione poteva, in queste ore, impossibilitata a chimare i giganti di una volta, coinvolgere per quella parte martoriata del mondo un Tony Blair, una Angela Merkel, un Gerhard Fritz Schröder.
Se questa è la logica Trump avrà vita facile. Ci mette ko.