“Le democrazie occidentali sono in difficoltà, il tessuto sociale è lacerato da tensioni sempre più esasperate, mentre giovani senza prospettive e criminalità dilagante minano il futuro del Mezzogiorno. Il Congresso nazionale straordinario del Partito Socialista Italiano, che si terrà a Napoli dal 21 al 23 marzo, dovrà affrontare queste sfide cruciali con coraggio e visione riformista”. Lo dichiara Felice Iossa, membro della Direzione nazionale e responsabile Mezzogiorno del PSI, sottolineando l’importanza del dibattito che si aprirà nel capoluogo campano. “Viviamo in uno scenario preoccupante – prosegue Iossa – dove il distacco tra cittadini e istituzioni si acuisce proprio nel momento in cui servirebbe una risposta forte e coesa alle grandi crisi del nostro tempo: cambiamenti climatici, rivoluzione tecnologica, immigrazione e costruzione di nuovi equilibri economico-sociali. Il drammatico astensionismo è il segnale più evidente di una politica che non riesce più a coinvolgere. Senza il contributo dei corpi intermedi, come possiamo rimotivare le persone alla partecipazione democratica?” Tra i temi centrali del Congresso socialista, Iossa indica la necessità di una riforma della legge elettorale che ripristini le preferenze: “I territori devono tornare a contare. Dobbiamo ridare ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti, per ricostruire un legame di fiducia tra politica e comunità”. Il Congresso sarà anche l’occasione per discutere il futuro della Campania, alla vigilia di una competizione elettorale cruciale. “Non possiamo restare in attesa della sentenza della Corte Costituzionale per capire se Vincenzo De Luca sarà ancora in campo o meno. Serve chiarezza politica e una discussione sulla leadership, che non può prescindere da chi ha governato per dieci anni. Ma il dibattito non può fermarsi ai nomi: dobbiamo partire dai temi dello sviluppo e delle prospettive concrete per la regione”. Per Iossa, la politica regionale deve concentrarsi su tre assi strategici: il lavoro e l’industria, che senza una vera politica industriale rischiano di perdere competitività, con la necessità di incentivi per attrarre investimenti e di una regia pubblica che indirizzi la spesa dei fondi europei, del PNRR e di coesione, evitando la dispersione di risorse; le infrastrutture e la mobilità, con la Campania che deve essere il cuore del Mediterraneo ma che oggi soffre di ritardi strutturali inaccettabili, richiedendo investimenti su porti, ferrovie e mobilità sostenibile per rendere Napoli un hub strategico per i collegamenti nazionali e internazionali; la legalità e la sicurezza, con la camorra che continua a rappresentare un freno allo sviluppo e troppi imprenditori soffocati da logiche di racket e clientelismo, richiedendo un’azione più decisa per liberare il tessuto economico dal controllo della criminalità organizzata. Iossa lancia infine un messaggio chiaro alla coalizione progressista: “Il ruolo delle forze riformiste e in particolare dei socialisti è essenziale. Il centrosinistra, senza il motore socialista, non potrà mai essere un’alternativa credibile al centrodestra. Dobbiamo costruire una proposta forte, che parta dai contenuti e non dagli accordi di potere. L’auspicio – conclude- è che il PD e l’intera coalizione comprendano l’importanza di un’area riformista forte, capace di dare prospettiva e contenuti alla politica italiana”.