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7 Aprile 2025

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Carrotta Salvatore: “Il Comune di Cercola in ritardo sui ragazzi diversamente abili”

L’ordinanza del Tribunale Civile di Nola del 24.03.205 è una sentenza eloquente

“L’ordinanza del Tribunale Civile di Nola del 24.03.205 è una sentenza eloquente: certifica che il Comune ha discriminato i ragazzi diversamente abili, negando loro un diritto costituzionalmente garantito come l’assistenza scolastica. Siamo davanti a una ferita gravissima inferta ai più fragili da un’amministrazione che, tra proclami e propaganda, ha abbandonato le famiglie e tradito ogni principio di legalità e giustizia sociale”

Lo dichiara il consigliere comunale di Cercola Carrotta Salvatore dopo la pubblicazione dell’ordinanza che accoglie il ricorso di una famiglia e impone al Comune di attivare immediatamente i servizi di assistenza per gli alunni con disabilità.

«Il giudice ha rigettato le giustificazioni avanzate dall’amministrazione – continua – smascherando il tentativo del Comune di nascondere una precisa responsabilità politica dietro presunti limiti di bilancio. La verità è che si è scelto consapevolmente di non garantire l’assistenza, violando diritti fondamentali e generando una disparità intollerabile.»

«Non solo l’assistenza non è stata fornita, ma in Consiglio Comunale si è mentito. L’assessore competente – spiega ancora il Consigliere- ha rassicurato l’aula, omettendo la verità sulla condizione delle famiglie e sul rischio legale in corso. Un comportamento istituzionalmente gravissimo, che impone delle conseguenze politiche immediate. L’assessore deve dimettersi: chi ha mancato il proprio dovere verso i più fragili non può restare al suo posto.»

La nota si conclude con un appello alla mobilitazione civica e istituzionale:

I’m «Non si può più tacere. L’opposizione porterà questa vergogna in Consiglio, pretendendo verità, responsabilità e un cambio di passo netto. La politica deve tornare a servire le persone, non a ignorarle. E la legalità non si invoca solo in campagna elettorale: si pratica ogni giorno, soprattutto quando si ha il dovere di proteggere chi non ha voce».

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