Potrebbe presto diventare legge la proposta della deputata californiana Cristina Garcia che renderebbe a questo punto la rimozione non consensuale del preservativo, il cosiddetto ‘stealthing’, un reato civile”. Il ‘caso’ e’ stato sollevato circa 4 anni fa da una donna, Sara, la quale durante un incontro amoroso aveva avvisato il suo partner che l’uso del preservativo era fuori discussione e se lui avesse preferito non usarlo, se ne sarebbe andata. Eppure ha poi scoperto che l’uomo che frequentava da un paio di settimane, aveva segretamente rimosso il preservativo durante l’atto sessuale. “Ne ho poi parlato con lui”, ha detto Sara all’autrice dello studio, l’avvocato femminista per i diritti civili Alexandra Brodsky. “Mi ha detto: ‘Non preoccuparti, fidati di me’. Questo mi e’ rimasto impresso, perche’ aveva letteralmente dimostrato di non essere degno della mia fiducia”. L’uomo che ha rimosso il preservativo le stava dicendo di fidarsi di lui perche’ non l’avrebbe mai messa a rischio di potenziali conseguenze di sesso non protetto, da infezioni a una gravidanza non pianificata. Ma ovviamente la sua tesi e’ risultata assai debole. Sara e’ stata vittima di un fenomeno che il 12% delle donne dice di aver sperimentato, e che il 10% degli uomini dice di aver perpetrato, ma che per anni non ha avuto alcun riconoscimento legale a parte il nome di “Stealthing”, la rimozione non consensuale del preservativo.