13 C
Napoli
18 Novembre 2024

Chi siamo

Ecco “Speira” di Francesco Di Cristofaro

di Massimo Ricciuti

Lo avevamo annunciato la settimana scorsa intervistando l’artista campano in partenza per il festival “WOMEX” in Portogallo. Presentammo “Liburia Records” e Francesco ci raccontò con pazienza e puntualità le caratteristiche dell’etichetta discografica che dalla Campania è riuscita a imporsi sul mercato internazionale.

Qui la nostra intervista: link

Di Cristofaro, musicista tra i più innovativi e stimati di cui disponiamo e di cui andare orgogliosi nel mondo, pubblica oggi il suo secondo lavoro da solista.

Prodotto da Liburia Records ed incluso nel catalogo Experimental, “Speira” è il suo nuovo album, tra ricerca sonora, etnomusicologia e nuovi linguaggi.

Frutto degli ultimi anni di lavoro in studio, le cinque tracce che delineano il disco, ideate e registrate a Sant’Arpino – Caserta – tra il 2018 ed il 2020 e masterizzate a New York da Taylor Deupree, raccolgono l’universo sonoro di Di Cristofaro, che trova terreno fertile nel riversare sonorità e strumenti tradizionali nella rielaborazione elettroacustica, tra minimalismo e drone music. L’uso della fisarmonica, di alcuni plettri e dei vari strumenti a fiato provenienti da Cina, India ed Armenia, con l’uso di diversi field recordings, registrati tra Cina e Italia nel 2019, si intreccia con la massiccia rielaborazione sonora attraverso l’uso dell’elettronica a creare lunghe tessiture microtonali e parti cicliche che fanno di quest’album un mosaico di tasselli che formano un unica grande traccia.

Il disco è disponibile in versione digitale ed in versione fisica in edizione limitata da 100 copie.

Francesco Di Cristofaro: bansuri, dizi, bawu, zurna, accordion, baglamas, bouzouki, rabel, stylophone, electronics, field recordings

Rec & Mix: Francesco di Cristofaro

Mastering: Taylor Deupree, New York 2021

Produced: Liburia Records 2021

Per un assaggio: vedi qui

Per conoscere meglio Francesco:

Francesco Di Cristofaro è un artista di raro spessore e di fama internazionale. Un musicista generoso e rigoroso, che fa della continua ricerca la cifra della sua missione. Flautista, pianista, fisarmonicista, Di Cristofaro è in continuo movimento. Non si ferma mai. Non lo trovi dove lo cerchi, è appena andato via, in un altro luogo a cercare, a scavare, a studiare, a collaborare con altri artisti. Si diploma in Pianoforte presso l ‘ABRSM (Associated Board of Royal School of Music). Parallelamente consegue la laurea di I° livello in “Tradizioni Musicali Extraeuropee ad Indirizzo Indologico” presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza e quella di II° livello in “Musica elettronica-Produzione Musicale e Discografica” presso il Conservatorio “N.Sala” di Benevento. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in “Musicologia e beni musicali” presso l’Università Roma Tor Vergata.

L’interesse per le musiche tradizionali lo portano a approfondire vari linguaggi e strumenti. Frequenta costantemente workshop di flauto bansuri in India e in Italia con Ustad Mujtaba Hussain, Pandit Hariprasad Chaurasia e Lorenzo Squillari. Studia cornamuse iberiche con Pablo Carpinero e Alberto Jambrina, segue corsi di musica armena e duduk con il Maestro Gevorg Dabagyhan presso la fondazione “Cini” di Venezia.

Malgrado i suoi studi e anche l’insegnamento, Francesco è tutto fuorchè un accademico. Anzì, il suo rigore lo porta a “vivere” di incontri e scambi continui.

Nel 2009 è tra i fondatori del progetto Brigan, un collettivo di musicisti che da anni lavora alla riproposta di alcuni repertori tradizionali del Mediterraneo, e in particolare quelli della parte settentrionale della penisola iberica. Con i Brigan ha all’attivo 4 dischi, numerosi tour in Spagna e Portogallo e partecipazioni a importanti festival in Cina, Israele, Germania, Croazia, Inghilterra, Romania e Slovenia. Nel 2013 con i Brigan vince “Universo Folk”, un importante concorso di musiche tradizionali svolto a Oviedo in Spagna e nel 2019 vince il prestigioso premio “Pentafinum Jacobeo” a Santiago de Compostela per il disco (Brigan) “Rua San Giacomo” selezionato come miglior progetto dedicato al Cammino di Santiago.

<<Il progetto Brigan è stato una sorta di scuola per quanto riguarda l’idea di ricerca e di riproposta dei vari repertori tradizionali. Dal 2009 -afferma Di Cristofaro- abbiamo iniziato a viaggiare ed incontrare musicisti, liutai ed etnomusicologi dei luoghi a cui abbiamo dedicato le nostre ricerche, soprattutto legate al mondo del Nord Ovest Iberico. Il nostro obiettivo di riproposta è stato sempre quello di creare dei ponti di collegamento tra la nostra tradizione musicale e quella di altri luoghi e di altre culture…>>

Ascoltare la musica di Francesco Di Cristofaro è un’esperienza assolutamente formativa, emozionante e incantevole, nel senso proprio del termine, una musica che “incanta” e avvolge l’ascoltatore trasportandolo in un altro mondo. E’ questa la missione di Francesco. Far conoscere attraverso la sua musica realtà a noi apparentemente distanti e irraggiungibili, chiusi come siamo nelle nostre piccole e meschine autoreferenzialità. Francesco Di Cristofaro si mette continuamente in gioco, si confronta, si immerge in misteri e abissi e ne emerge con tesori preziosi e magici. La sua è una ri-creazione continua di universi e tradizioni che si ripropongono in una nuova vita. Immense distanze che appaiono all’orizzonte anticipate dal suono di uno dei suoi strumenti a fiato, un flauto indiano, ad esempio.

Un glorioso frutto della sua ricerca prende corpo nel disco di Piano solo dedicato al compositore armeno Vardapet Komitas. Un disco emozionante e evocativo. Un atto d’amore verso la tradizione armena. Il lavoro è pubblicato dalla prestigiosa etichetta italo-giapponese “DaVinci Classics”. Il disco uscito sul finire del 2019 continua a far parlare di sé. Proprio in questi mesi, grazie a questo lavoro, Di Cristofaro collabora con il regista armeno Hrachya Sargsyan per le musiche del film “Exodus in three parts, dedicato alla diaspora armena.

<<Ho scoperto la figura di Komitas diversi anni fa, durante un seminario di duduk alla fondazione “Cini”. Da allora ho iniziato ad interessarmi di storia e cultura armena e soprattutto all’imponente lavoro di ricerca etnomusicologia svolta da Komitas durante la fine dell’Ottocento in tutto il territorio caucasico. La sua personalità, che si innesta durante il grande Genocidio degli armeni, è stata da sempre tesa al creare ponti e contatti tra la cultura caucasica e la cultura europea, come testimoniato dai suoi viaggi, studi e rapporti con il centro Europa. In un periodo in cui per le nuove generazioni l’importanza della memoria storica è sempre più opaca, è nata quindi spontanea -continua Di Cristofaro- l’idea di divulgare le vicende storiche e musicale di Komitas, a noi poco conosciute, attraverso un lavoro di proposta del suo repertorio pianistico, sia in concerto che su disco, come la pubblicazione del 2019.>>

Ma non è tutto. Nel frattempo il musicista campano lavora come polistrumentista in diversi ensemble, Degoya per citarne una tra i tanti di cui, in fondo Francesco Di Cristofaro è l’anima.

E’ presente in dischi e opere di tantissimi artisti. Musicista stimatissimo e ricercatissimo. Il suo lavoro è un valore aggiunto. Eccolo presente con Moni Ovadia, ‘E Zezi, Lino Cannavacciuolo, Evì Evan, Nino d’Angelo, Marzouk Mejri, Mbarka Ben Taleb, La Mescla e tantissimi altri musicisti a artisti.

Per sapere di più su questo straordinario musicista andate su www.francescodicristofaro.com   o cercatelo sulla sua pagina FaceBook.

MASSIMO RICCIUTI

Articoli correlati

Ultimi Articoli