Conflitti e cooperazione nel Mediteranno sono i temi al centro del nuovo numero di ‘leSfide – Non c’e’ futuro senza memoria’, rivista edita dalla Fondazione Craxi e diretta da Mario Barbi, che uscira’ domani. Il numeri dedica la sua sezione monografica al Mediterraneo allargato e al rapporto con il ‘mare nostrum’, cosi’ centrale per l’Italia e cosi’ periferico per gran parte dell’Europa che conta, affrontando le dinamiche storiche, culturali e geopolitiche che lo attraversano.
Come stare dentro i conflitti in corso? Che cosa succede in quelle societa’? Come approcciarsi e rapportarsi con i ‘nuovi’ attori che si agitano nella Regione, specie dopo il ritiro americano? Che bilancio fare delle politiche euro-mediterranee dell’Ue e quali sono le prospettive dell’Unione nel Mediterraneo? E’ intorno a queste domande che si compone questo nuovo volume che apre con l’editoriale del direttore Barbi ‘Noi e il Mediterraneo’ il quale, nel riannodare i fili della riflessione di un numero ampio e articolato, rende conto dei fronti di conflitto e di cooperazione nella vasta area del Mediterraneo allargato e del modo in cui questi si coniugano con le dinamiche di riassetto degli equilibri globali. La sezione monografica si apre con un’intervista al presidente dell’Ispi e di Fincantieri, Giampiero Massolo, che propone una visione di grande acutezza del quadro geo-politico attuale e delle dinamiche in corso in un mondo che potrebbe nuovamente ‘bipolarizzarsi’, con un’Europa che rischia di diventare ‘faglia’ del conflitto, e prosegue con un saggio di Emidio Diodato sull’Italia e il Mediterraneo. Il tema delle Primavere arabe, passato ormai un decennio, e’ il comune denominatore tra le analisi di Andrea Ungari e la ricostruzione storica che ne fa l’ambasciatore Claudio Pacifico, mentre la questione demografica, quella energetica e il tema della guerra al terrorismo islamico nella Regione costituiscono rispettivamente l’oggetto dei lavori di studiosi e analisti come Alfonso Giordano, Michelangelo Celozzi e Marco Cochi. Sempre nella sezione ‘Temi’ il numero propone approfondimenti sull’emergente questione neo-Ottomana su cui riflette Alessia Chiariatti, sull’evoluzione del quadro tunisino con l’avvento di Kais Saied grazie al saggio di Leila El-Houssi, sugli scenari del quanto mai riacceso conflitto nel Sahara occidentale tra Marocco e Algeria proposti da Caterina Roggero e sui travagli culturali, religiosi e politici del Libano a cui si dedica il giovane Lorenzo Somigli. La sezione, che si chiude con una ricostruzione delle visioni e delle filosofie che hanno attraversato il Mediterraneo sin dall’antichita’, di Corrado Ocone, lascia spazio ai temi europei e alla questione ‘green’, che costituiscono l’altro asse tematico del numero. Infatti, mentre nella sezione ‘Scenari’ Alberto Clo’ e Nino Tronchetti Provera si interrogano rispettivamente sulla compatibilita’ tra sostenibilita’ e crescita e sul ruolo dell’impresa privata nella ‘transizione ecologica’, in ‘Italia – Europa’, Roberto Caporale, Alessandro Rico e Valerio Valla affrontano le questioni europee piu’ spinose e di attualita’: dal ruolo e posizionamento della UE nelle sfide globali, alla prossima fine dell’emergenza pandemica con il ritorno al Patto di Stabilita’, passando al funzionamento del Next Generation UE e alle ambizioni del Pnrr. Infine, ancora Mediterraneo ed Europa nelle sezioni ‘Lettere dalla storia’ e in quella ‘Memoria e Archivio’. Nella prima troviamo una ricostruzione a firma di Maria Elena Guasconi sul succedersi e sull’intrecciarsi delle politiche euro-mediterranee sviluppate senza grandi successi dall’Unione europea nell’ultimo quarto di secolo, a cui segue il documento integrale con il quale, nel 1995, prese vita il Processo di Barcellona, contestualizzato da una nota introduttiva di Nicola Carnovale”.
Fonte Agi