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23 Novembre 2024

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Enrica Scielzo, eroina dei diritti e paladina delle libertà. L’unica a ricordare il ‘Transgender day of Remembrance’

Enrica Scielzo è la prima fashion e beauty blogger transessuale italiana. E non solo. Enrica ha scoperto, con il suo ‘Diario di una trans’ di essere una bravissima scrittrice ed è a Salerno ed in Campania una autorevole voce nel campo dei diritti civili. 

In una città stanca e distratta è stata l’unica a ricordare una giornata importante

“Oggi – e lo ha scritto solo lei ieri- è il Transgender day of Remembrance, la giornata istituita in memoria di tutte le persone perseguitate ed uccise perché trans”.

“Mi scuso – ha scritto sulle pagine social con la sua eleganza – se questo può essere un post noioso o off topic rispetto al mio profilo, ma oggi voglio parlare di loro, ricordare i loro volti e i loro nomi, le loro storie. 

Mi sembra giusto e doveroso: un modo per chiedere scusa da parte di un mondo disgustoso e violento che ha reciso le loro vite come fiori appena sbocciati”.

Enrica ha ricordato fatti veri “Venus Xtravaganza, strangolata a morte a New York. Carla Leigh Salazar, pugnalata nella sua casa in California. Sonia Rescalvo Zafra, presa a calci in testa fino a morire da 6 neo-nazisti nel Parc de la Ciutadella di Barcellona. Brandon Teena, stuprato e ucciso in Nebraska a soli 21 anni. E ancora, Gwen, Amanda, Shelby, Adrieli, Julius, Janice, Roberto, Svetlana, Agnés, Carmen, Jennifer, Diana, Fernanda, Kelly, Hilario e tanti altri. Uccisi in Italia, in Francia, in Messico o nelle Filippine da amici, parenti o e sconosciuti. Ammazzati senza pietà in paesi ricchi, civili e istruiti”.

“Pensiamo – ha proseguito – che queste cose siano lontane da noi e dalla nostra realtà: eppure il 2021 è l’anno in cui sono stati registrati il maggior numero di omicidi a sfondo trans in assoluto. 

No, purtroppo queste barbarie non sono un ricordo lontano nel tempo, né estranee alla nostra società”.

“Guardate questi volti, ricordatevi questi nomi. Persone strappate ai loro amici, alle loro famiglia, alla loro vita. Persone – ha concluso – la cui unica colpa è stata quella di essere se stesse. Guardo queste foto e non posso fare a meno di pensare: e se la prossima fossi io?”

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