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15 Novembre 2024

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La storia del partito radicale nella penna di Gianfranco Spadaccia

di Massimo Ricciuti

Si tratta di una volume frutto di un lavoro immane (come usò dire Paolo Franchi per il libro di Ugo Intini sulla storia dell’Avanti!). Il testo di Gianfranco Spadaccia colpisce al cuore.

E’ un libro che si presenta per molti versi inedito e assolutamente di forte impatto emotivo, malgrado l’autore abbia invano tentato di effettuare una mole ricerca filologica e storiografica sulle carte e sui documenti la vita prende il sopravvento. Come sempre.

Soprattutto se parliamo su una esperienza come quella del Partito Radicale, dove il “corpo” è il linguaggio usato e lanciato contro il conformismo. Gianfranco Spadaccia ripercorre tutte le tappe di un percorso unico. Dalla scissione della “sinistra” del Partito Liberale alla costituzione del gruppo di giovani intellettuali che giravano attorno al “Mondo” di Pannunzio e che proprio su quella rivista scrissero i propri nomi i promotori del costituendo Partito Radicale, tra cui il ventenne Spadaccia. Padri nobili della storia liberale, della cultura azionista e molti dirigenti dell’Ugi, tra cui il giovane Marco Giacinto Pannella. Si può dire che questo testo, per la prima volta, tenta di andare oltre la figura del leader storico, oltre Marco Pannella. E’ un tentativo per cercare di comprendere e far comprendere le enormi sfaccettature che attraversavano il mondo radicale. Ci prova Spadaccia proprio perché ne è stato tra i fondatori. Perchè vuole dare spazio alle tante personalità che antropomorfizzavano culture, way of life, needing, e desideri molto diverse tra loro ma accomunate dal forte spirito di “missione” emancipatoria. Adele Faccio, Adelaide Aietta, politici di professione, accademici e gente da marciapiede. Onorevoli e prostitute, santi e demoni, peccatori e asceti, viziosi narcisi e monastici laici, uomini di fede ma assolutamente anticlericali, atei e buddisti, socialisti e liberali, artisti, colwn, indiani metropolitani, poeti slabbrati e letterati, musicisti, pittori, hare Krishna…  e pagine di documenti congressuali, pezzi di Storia d’Italia, la possibilità di un’alternativa per tutti. L’uscire e entrare dalle liturgie politiche. E le persone. Le persone, innanzitutto. La valorizzazione del contributo che ogni singolo individuo dà al miglioramento del vivere civile. L’individuo che emerge attraverso il “corpo desiderante”. L’attenzione alle “diversità”. La ricchezza nelle “diversità” tutte…. Vorrebbe essere filologia, questo libro, ma per chi lo legge si tratta di un fiume in piena.

Nostalgia? Come si fa a non provarla? L’autore non vuole assolutamente. La allontana, la nega, mette barricate di carta, verbali di assemblee, proposte di Legge, tutto!!! Ma chi sta leggendo non può fare a meno di commuoversi, di piangere, di rimpiangere. Perché è tutta vita! E’ di questo che si tratta! Poi, certo, si capiscono tanti “perché”. Giacinto non poteva non emergere con tutta la sua imponenza! In ogni caso si tratta di un libro estremamente strutturato.  E’ un resoconto in prima persona.  Otto parti. 37 capitoli. Mille pagine fitte fitte! E poi l’incipit; “L’eredità di Pannella è il suo pensiero! Il resto è un volar di stracci!”. Bel modo di aprire un testo che indaga l’eterogeneità di una forza civile come il Partito Radicale. Più di un “partito”. Appunto. Una forza civile. Un progetto esistenziale in continua trasformazione. Eccola, la “terza forza”. Liberale e Socialista. Garantista. Memorabile il 18° capitolo. “L’opposizione alla politica del compromesso storico e al governo di unità nazionale. L’elezione di Craxi alla segreteria del PSI”. E qui c’è tutto. Il caso Moro. Il fronte per la trattativa. La crisi del PCI e un nuovo inizio di un PSI con una visione ben chiara e ancora attualissima di un progetto di “grande riforma” in grado di interpretare il cambiamento in atto nel mondo e  nel Paese. Un progetto da attuare oggi, in questi dannati anni, contro chi vorrebbe destabilizzare la collocazione geopolitica italiana e la sua vocazione europeista… Le altre forze laico-riformiste non ebbero lo stesso coraggio. Ma il tema di un progetto riformista ampio, europeista e garantista è ancora oggi più che mai sul tavolo.

Spadaccia a un certo punto scrive; “La mia storia del il Partito Radicale finisce nel 2013. Con la presentazione delle liste Amnistia-Giustizia-Libertà. Oggi non esiste più un partito unico, ma una galassia di sigle, associazioni… (ma in fondo è sempre stato così. Ndr.) Emma Bonino ha dato vita a Più Europa e speriamo inizi un processo aggregativo e federativo delle forze liberaldemocratiche e europeiste.”

Infine una ampia bibliografia di riferimento. Un invito a tuffarsi nella comprensione di un mondo in cui la Politica  “con la P maiuscola” è concepita come ricerca e missione. Altro non può essere. E’ la vita. “La mia vita coincide con la mia libertà……”

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