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15 Novembre 2024

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Cafiero De Raho dice no a ‘magistrati politici’, chi esce non rientra

“Io sono perfettamente d’accordo sull’esclusione delle cosiddette porte girevoli tra politica e magistratura: cioè, quando si esce, si esce”. Lo afferma il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, ospite del programma ‘Soul’ in onda su Tv2000 sabato 18 dicembre alle 20.50 e su Radio InBlu2000 lunedì 20 alle 21.“Quel che connota il magistrato – aggiunge De Raho – è la sua imparzialità e quindi l’equidistanza di fronte a tutti e d’altro canto nel momento stesso in cui si entra in una forza politica piuttosto che in un’altra si finisce per fare una scelta. Certo nessuno si nasconde che ciascun uomo ha le proprie convinzioni. Ma una cosa è il convincimento interiore, altra cosa fare una scelta pubblica che presuppone un inserimento in una certa parte e perciò stesso mi sembra che quell’ imparzialità venga meno”.

 De Raho ai microfoni di Tv2000 parla anche dei “trent’ anni della Dia e trent’anni di Mani Pulite” che, sottolinea, “non vanno trattati allo stesso modo, anche se questi anniversari sono due fenomeni certamente vicini. Mani Pulite è stata l’evidenziazione di un gruppo di magistrati che da Milano e poi in altre città si sono mossi per reagire contro la corruzione, quindi per individuare alcuni filoni. Altrettanto avviene per la Dia e per le direzioni distrettuali antimafia: lì c’è stata la scelta di un organismo centrale che insieme a 26 direzioni distrettuali potesse condividere le conoscenze e adottare strategie comuni più efficienti e definitive”.

“Per quanto riguarda la fiducia nella magistratura”, conclude De Raho, “a volte si guarda soltanto un aspetto, si guarda ad esempio a scelte non corrette fatte da un gruppo di magistrati. Ma i magistrati che sono sul campo lavorano e lavorano tantissimo e d’altro canto sono plurime e reiterate le operazioni compiute sul territorio. C’è una polizia giudiziaria che si impegna 24 ore al giorno e magistrati che ne seguono il lavoro, con un impegno e un sacrificio enorme. Quando si parla della magistratura in altro modo questo ferisce, i magistrati sono altra cosa, non è quella la loro immagine. Non sono i corrotti o coloro che fanno accordi tra di loro e neanche quelli che parlano solo in tv”.

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