Di Felice Massimo De Falco
Ha rifatto la Destra partendo dal 2% con Fratelli d’Italia ed ora i sondaggi l’accreditano come il primo partito d’Italia e lei come uno dei personaggi più influenti della politica italiana. Sovranista convinta, un pó Maria Le Pen un pó Almirante, ha rimesso in piedi i cocci identitari lasciati da Fini che voleva contaminare il conservatorismo con il progressismo. Ha sfidato i pessimisti più accesi e, pezzo dopo pezzo, battaglia dopo battaglia, ha disegnato la sua creatura con la quale ora tutti dovranno fare i conti non solo per l’elezione del Capo dello Stato. Un capolavoro politico che riempie un vuoto pesante a destra.
Non vaccinerà sua figlia, dando la stura agli scettici sull’efficienza del vaccino. Mostra ampio rispetto per Mario Draghi, pur stando all’opposizione. Non lo voterà al Colle, ma chiunque sia eletto, pretende le elezioni legislative nel 2022. “Il popolo non elegge un presidente del Consiglio dai tempi di Berlusconi”. E proprio a quest’ultimo non è in grado di riservare una corsia privilegiata nell’elezione del Capo dello Stato.
Dice alla Stampa: “Il metodo da seguire per eleggere il nuovo capo dello Stato “deve essere sicuramente inclusivo, più persone rappresenta e meglio è”. Se si parte “dalla presunzione che debba rappresentare sempre la stessa famiglia politica, cioè la sinistra, come se tutti gli altri fossero inadeguati, non ci siamo. Non dico debba essere per forza di centrodestra, ma vorrei un arbitro capace di far rispettare le regole e ragionare solo nell’interesse della nazione”.
Venendo a Berlusconi, Giorgia Meloni pensa “sia stato l’uomo più processato della storia d’Italia, e credo che in questo abbia avuto un ruolo il suo impegno politico. Al mio identikit corrisponde, poi bisogna vedere se ci sono i numeri perché quelli del centrodestra non bastano”.
Sulla necessità di avere un patriota al Quirinale, Meloni argomenta: “Non capisco la levata di scudi della Sinistra di fronte a quello che in un altro contesto sarebbe stata una banalità. Ora in Italia se parli di difesa di interesse nazionale vieni scambiato per un pericoloso sovranista. Quando si deve scegliere tra patriottismo italiano o europeo, io scelgo il primo. Si cerca un campo largo per il Colle? Un patriota al Quirinale è appunto una proposta da campo largo”.