di Alessandra Senatore
Non è ancora stata pubblicata l’ordinanza del Governatore della Campania in cui si preannuncia una chiusura delle scuole – contro corrente rispetto alle direttive nazionali – che già si leggono articoli sulle possibili reazioni di Palazzo Chigi e su un eventuale impugnazione della suddetta ordinanza. Da quanto riportato dalle varie fonti stampa sulle dichiarazioni di De Luca si parlerebbe di rinvio della riapertura e non già di apertura in modalità DAD. Questo lascia presagire che l’ordinanza in questione verrà confezionata, come si suol dire, “a mestiere“ perché di fatto la chiusura delle scuole sarebbe presentata come prolungamento della pausa natalizia (posticipando di conseguenza la chiusura prevista a giugno) e quindi si tratterebbe di una mera modifica del calendario scolastico, in tal caso la vicenda si complicherebbe: “Ciascuna Regione, ai sensi dell’art. 138 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 stabilisce per le scuole del proprio territorio, il calendario scolastico: inizio e termine delle lezioni, delle vacanze natalizie e pasquali, e altri momenti di sospensione delle attività didattiche”.
Restiamo in attesa di ulteriori, sviluppi.
Nel frattempo io farei una riflessione seria sulla gestione della Sanità pubblica nelle mani delle Regioni e su quelli che sono stati gli effetti che tale competenza ha determinato sul SSN, in termini di efficacia ed efficienza, oltre che di economicità, dai tempi della Riforma del Titolo V fino ad oggi.
