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20 Dicembre 2024

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“Mario Draghi e la conferenza stampa che sa di Mea Culpa”

di Anna Adamo

Quello guidato da Mario Draghi sarebbe dovuto essere il “Governo della salvezza”, nato con l’ intento di far fronte ad un’ emergenza sanitaria che ha cambiato la vita di tutti noi. E, per certi versi, lo é stato. 

Basti pensare al fatto che proprio grazie a quest’ultimo e all’ operato del Generale Figliuolo abbia preso il via la campagna vaccinale e sia stato possibile ritornare a scuola in presenza, mettendo da parte la Dad che ha comportato non pochi disagi per i ragazzi.

Ciononostante, quella che il  Premier ha tenuto nel tardo pomeriggio di oggi sarebbe dovuta essere una conferenza stampa chiarificatrice a proposito dell’obbligo vaccinale per gli over 50 e, invece, ha avuto tutto il sapore di un mea culpa. 

Il Mea Culpa di chi è consapevole di non aver fornito le giuste spiegazioni, di chi si è reso conto del fatto che alcune tra le proprie decisioni abbiano scatenato più polemiche del previsto.

Polemiche che, chiaramente, non spaventano, ma incitano a proseguire con maggiore convinzione sulla linea precedente dettata.

“Il nostro intento è quello di agire in modo diverso da come hanno agito in passato. E’ nostro dovere tutelare soprattutto i ragazzi e le ragazze,che maggiormente hanno risentito degli effetti della  pandemia”.

Le parole di Draghi non lasciano spazio ai dubbi: la tutela dei cittadini è priorità del governo.

Ebbene si, per il governo i ragazzi e il loro ritorno tra i banchi di scuola sembra essere croce e delizia.

Forse più delizia che croce, del momento che le accuse di chi ritiene che avrebbero dovuto posticipare il ritorno in classe sembra non toccarli minimamente.

“Ritornare in classe é necessario. Occorre eliminare le disuguaglianze che la Dad ha comportato lo scorso anno”. 

Per Draghi il ritorno in classe è possibile e sicuro. Dello stesso parere è anche il ministro dell’Istruzione Bianchi.

Non è poi mancato un riferimento al importanza del vaccino e alla campagna vaccinale.

“Le persone presenti in terapia intensiva non sono vaccinate. È stato provato che con la terza dose il rischio di finire in terapia intensiva sia pari allo 0, 6%.”

Risponde così il Ministro della Salute Roberto Speranza ai no vax e a chi contesta l’importanza del vaccino.

Quella sui vaccini, però, sembra essere una polemica che non accenna a placarsi, probabilmente perché data dall’ aver detto si tratti di un vaccino facoltativo e al tempo stesso avere un posto l’obbligo vaginale per alcune categorie di cittadini.

E no, Draghi a sentir dire si tratti di un provvedimento sbagliato non ci sta.

“Abbiamo  imposto l’obbligo vaccinale per alcune categorie di cittadini, perché il lavoro e l’economia non si possono fermare. L’obbligo vaccinale per gli over 50 è stato stabilito poiché questi ultimi sono soggetti esposti ad un maggiore rischio.

Non è stato fatto alcun accenno all’ imminente elezione del Presidente della Repubblica. Al momento la linea del governo sembra essere più chiara che mai: tra le priorità vi è il far fronte alla pandemia e la tutela dei cittadini.

É riuscito Draghi a placare le polemiche di cui è stato protagonista negli ultimi giorni? 

Questo non possiamo saperlo. 

Una cosa, però, é certa: vi sono priorità alle quali far fronte, ragion per cui non c’è spazio per i dubbi,le incertezze e le polemiche.

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